La più amata pediatra rivana ha compiuto 100 anni: “Ha curato migliaia di bimbi e aiutato i più poveri”
La festa per la dottoressa Maria Comai: la sua generosità e il suo amore per i bambini bisognosi l'hanno portata nel 1967 a prestare la sua opera nella Prelatura di Alquiler in Bolivia e in certi sperduti paesi «dove non c'era neppure l'acqua da bere
RIVA. A giudicare dai commenti raccolti negli scorsi giorni si evince come la dottoressa Maria Comai possa a buona ragione considerarsi la donna più amata e stimata di Riva e dell'Alto Garda. Il fatto che abbia compiuto cento anni denota longevità e saggezza, ma il traguardo centenario ha offerto alla comunità l'occasione per esprimere stima, gratitudine e ammirazione per una missione che è stata impiegata dalla storica pediatra rivana nel migliore dei modi non solo per tutelare la salute dei bambini, delle mamme e delle famiglie ma anche, e soprattutto, per infondere fiducia e promuovere la cultura del significato della vita e della tutela dei suoi valori.
Un cammino esistenziale il suo che ha reso straordinario il suo lungo e prezioso operato tra la gente e per la gente. Così le testimonianze espresse ieri la dicono lunga sul senso di gratitudine nei suoi confronti.
Eccone alcune: «Ha dedicato tutta la sua vita al benessere fisico e morale dei bambini; ha dato serenità alle famiglie, le mamme si affidavano a lei per essere sostenute e guidate nel momento della crescita dei figli. Ha saputo consigliare, indicare la cura giusta, ricorrendo spesso ai rimedi naturali. Una grandissima umanità, rassicurava e consigliava ma operando sempre con grande modestia e rispetto e aiutando le persone in difficoltà; sono moltissime le mamme che ricordano di aver ricevuto un sostegno fondamentale. Instancabile nel prendersi a cuore la salute e il benessere dei bambini. Sempre disponibile. Ha dato alle mamme la sicurezza e la gioia di crescere i figli».
Cento anni e molti preziosi talenti spesi come meglio non sarebbe stato possibile. La dottoressa Comai ha seguito per decenni, fino agli anni Novanta del secolo scorso, migliaia di bambini negli ambulatori pediatrici del Basso Trentino. È stata una amorevole istituzione nell'ambulatorio pediatrico di Riva, fino al 1976 presso le scuole prima elementari "Sighele" e poi medie "Chiesa" in viale Chiesa, quindi dopo quell'anno si ricordano ambulatori in via Maffei e in via Roma.
Ma la sua benemerita azione si è svolta a tutto campo; infatti girava con la sua auto e prestava servizio per la salute dei bimbi della valle di Ledro, Dro, Cavedine e di altri Comuni. Ricorda ancora gli avventurosi viaggi con la sua auto sulla strada del Ponale per la valle di Ledro e doveva pigiare sull'acceleratore perché il bisogno in fatto di salule di bimbi non poteva aspettare. Viene ricordata da molti mentre visitava i bambini negli ospedali senza curarsi di orari o di personali disagi. Non faceva solo la spola degli ambulatori ma andava nelle case, soprattutto in quelle della gente meno abbiente.
La sua generosità e il suo amore per i bambini bisognosi l'hanno portata nel 1967 a prestare la sua opera nella Prelatura di Alquiler in Bolivia e in certi sperduti paesi «dove non c'era neppure l'acqua da bere».
È fonte di stupore registrare che i messaggi beneaugurali per i suoi cento anni sono venuti persino dalla Bolivia dove la sua opera ha lasciato un segno indelebile. Maria vive a Riva in via Guella. Pur assistita, gode di buona salute e ricorda con lucidità gli anni della sua generosa militanza. Non si è mai sposata ma oggi sono moltissimi i suoi "figli" adottivi che hanno avuto il privilegio di conoscerla e di essere seguiti tanto nei problemi di salute quanto in quelli riguardanti i rapporti umani e di solidarietà.
Negli ultimi giorni si è registrato un altro compleanno centenario, quello di Anita, sorella gemella di Maria, che madre di quattro figli è vissuta a lungo in altre città italiane e oggi è ospitata presso la Casa di Riposo di Cavedine.