Alto Garda / Politica

Riva, la sindaca Cristina Santi: «Non mi ricandido se si vota il 4 maggio»

La prima cittadina, indagata nell'inchiesta su politica e affari, conferma che non intende lasciare la carica prima delle elezioni. Intanto ad Arco lascia l'assessore Ulivieri, che aveva chiesto le dimissioni del sindaco indagato Alessandro Betta

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RIVA DEL GARDA - «Se si voterà il 4 maggio, faccio un passo indietro e ritiro la disponibilità a guidare la coalizione». Pressata dagli alleati la sindaca leghista di Riva, Cristina Santi, fra gli indagati nell'inchiesta giudiziaria su affari e politica condotta dalla Procura di Trento, ha precisato: «Se verrà confermata la data del 4 maggio per le elezioni, io faccio un passo indietro e ritiro la mia disponibilità a guidare la coalizione. Ma adesso non lascio, non mi dimetto e arrivo fino alla fine della consiliatura: c'è un bilancio da approvare, ci sono risorse legate anche alle opere del Pnrr che vanno concluse. Se qualcuno vorrà votare contro o far mancare il numero legale se ne assumerà la responsabilità».

Una parte della coalizione di centrodestra vorrebbe, infatti, che la sindaca lasciasse subito la carica, facendo subentrare alla guida della giunta l'attuale  vicesindaca Silvia Betta.

Intanto, al Comune di Arco, l'assessore Tommaso Ulivieri ieri ha rimesso le sue deleghe a inclusione, diritti civili, beni comuni, laicità e pace. «Il mio è un atto politico - ha detto Ulivieri - in coerenza con quel deficit fiduciario di cui ho parlato in consiglio comunale e dell’aver chiesto, in relazione all’inchiesta “Romeo”, le dimissioni del sindaco. Personalmente non ho nulla contro di lui. Appoggerò questa maggioranza fino alla scadenza, ma ritengo giusto rimettere le deleghe conferitemi dal sindaco».

Ulivieri aveva chiesto le dimissioni del sindaco Alessandro Betta, che risulta fra gli indagati nella menzionata inchiesta della magistratura: «Vanno rispettati i ruoli fra poteri, competenze e gradi di giudizio. Ma anche i diritti di cronaca, di dibattito e di opinione. Se ho chiesto le dimissioni del sindaco, al quale va comunque la mia vicinanza umana, è stato per ragioni di coerenza. Le dimissioni, in vigenza di indagini e pur professandosi innocente, sarebbero state un gesto di nobiltà e di rispetto per le istituzioni che avrebbe permesso al centrosinistra di governo di affrontare più serenamente le nuove elezioni», ha scritto.

Betta ha risposto: «Ringrazio il consigliere Ulivieri del lavoro svolto, i temi di cui si è occupato sono profondamente nel dna della nostra città, che da sempre è aperta e accogliente, ma il suo lavoro ci ha portati a una sorta di avanguardia, con iniziative importanti e coraggiose. Io gli ho fatto notare che chiedere le mie dimissioni e andare avanti come niente fosse non mi pareva coerente, ma di mio non gli avrei imposto di dimettersi».

Betta ha ripetutamente affermato la propria innocenza e si è autosospeso dal Pd.

Nella foto, Ulivieri (a sinistra) e Betta durante la seduta di giunta di ieri sera.

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