Lutto / Persone

Riva, è morto a 85 anni Riccardo Zampedri, una vita nell'autotrasporto

Fra asfalti e cantieri, iniziò la carriera da meccanico nell’Esercito, per poi mettere in piedi la sua ditta: Cavaliere della Repubblica anche per i meriti di suonatore di banda

di Elena Piva

RIVA. «Da giornalista a capocantiere è un attimo! Curiosità e conoscenza onorano la vita, brava popa». Un anno fa il rivano Riccardo Zampedri mi accolse con queste parole nel cantiere dove il figlio Andrea si stava cimentando nelle manovre di rimozione del materiale franato a Mezzolago, sulla statale 240 di Ledro. Lì, supervisionando ogni movimento della ditta "Zampedri Andrea srl", suggeriva e raccomandava: nonostante l'età, esserci è sempre stato per lui missione e vocazione. In famiglia, al lavoro, nelle realtà associazionistiche dell'Alto Garda. Ieri mattina, la notizia della sua scomparsa (all'età di 85 anni) ha lasciato un grande vuoto nel territorio che, con il suo spirito combattivo e altruista, ha amato e alimentato.

Classe 1939, Riccardo Zampedri era il terzo di nove figli di Fernanda Pederzolli e Guido Zampedri. Dopo la nascita del quarto figlio il padre Guido, congedato dall'artiglieria contraerea, iniziò a lavorare nelle officine dell'esercito italiano come meccanico. Armeggiando con i pezzi di recupero, costruì artigianalmente i tre trattori utilizzati nelle campagne del Basso Sarca durante il Secondo Dopoguerra.

La necessità di contribuire al sostentamento della famiglia richiese al piccolo Riccardo, di soli 9 anni, di imparare a guidare uno dei trattori di casa. Detto fatto: al mattino frequentava le lezioni scolastiche, al pomeriggio sbucava dal volante della macchina agricola. Ai suoi occhi, quel potente mezzo era un eroe sceso in terra. Talmente prestante e indelebile nella sua mente che decise, nel 2007, di restaurarlo con le sue mani: riuscì a riportare in vita il motore, rievocando la colonna sonora della sua infanzia.

Dal 1953 al 1960 Zampedri lavorò come idraulico nella ditta "Armellini e Manenti" e, successivamente, nell'impresa "Cominziolli Fabio Termoidraulica". Gli apprezzamenti per il mestiere non furono sufficienti però a smorzare la passione dei motori ereditata dal padre.

Nel 1960, racimolati i pochi risparmi, acquistò dunque un motocarro "Ercole 500". Fu questo il solco nel terreno in cui mise radici la ditta "Autotrasporti Riccardo Zampedri", dedita ai trasporti nel Basso Sarca.

Nel 1961 conobbe Anna Miori, sua moglie: dal loro amore nacque Luisa nel 1969, Andrea nel 1972 ed Emilia nel 1979. Grazie al loro sostegno, Riccardo Zampedri riuscì ad affrontare anche i momenti più difficili della vita: la scomparsa prematura di quattro fratelli, un gravissimo incidente nel 1995 ad Arco e le prime difficoltà economiche.

Nonostante gli ostacoli, continuò a dedicarsi alla sua impresa introducendo un autocarro Fiat. Il suo animo generoso lo vide, nel maggio del 1976, tra i volontari recatisi in Friuli per dare il proprio aiuto nelle operazioni di soccorso dovute al terremoto.

«La sua attività, fra asfalto e polvere, l'ha reso un volto notissimo in Busa - racconta il figlio Andrea Zampedri - tanti ricordano quel febbraio 1989, quando nostro padre giunse a Loppio con l'estintore del suo autocarro salvando la vita a due automobilisti: erano rimasti intrappolati nei veicoli, avvolti dalle fiamme, a seguito di un incidente. Fino a pochi anni fa, era frequente vederlo passare sulle strade locali alla guida del suo inarrestabile compagno: un vecchio autocarro "Mercedes 1919" del 1978, sempre lucido e in gran forma».

Entusiasta della musica, Riccardo fu una delle figure chiave nell'opera di rifondazione del Corpo Bandistico di Riva. Suonò l'eufonio in molti complessi bandistici del Trentino e dintorni, trovando nel bresciano - in particolare, nella Banda cittadina "G.Verdi" di Toscolano Maderno - un ambiente adatto a coltivare la sua passione. Il suo costante contributo sociale gli valse la nomina a Cavaliere della Repubblica, avvenuta il 2 giugno 2011 nella sala di rappresentanza del Palazzo del Governo di Trento.

L'alta onorificenza al Merito della Repubblica italiana ne premiò le «benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, dell'economia e nell'impegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici e umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari».

L'ultimo saluto a Riccardo Zampedri si terrà lunedì, alle 14.30 nella chiesa di S. Giuseppe di Rione Degasperi.

comments powered by Disqus