«Upt, così non va bene  e Grisenti è alle porte»

Roberto Maffei, ex sindaco sconfitto da Guglielmo Valduga, è coordinatore dell'Upt di Rovereto. Critico da tempo con i vertici provinciali, in campagna elettorale, a febbraio, ha rassegnato le dimissioni poi rientrate dopo la richiesta dell'assemblea. Rimarrà in sella fino alle provinciali

di Nicola Guarnieri - NO

grisentiROVERETO - Se non è rottura poco ci manca. L'Upt, il partito fondato da Lorenzo Dellai - quando era governatore, mica uno qualunque - per non sciogliere l'identità della Margherita dentro il calderone Pd, sta per implodere. O quantomeno sta seriamente rischiando di perdere di colpo l'intera Vallagarina, Rovereto in testa, rimanendo quindi come forza politica presentabile solo a Nord dei Murazzi.
I mal di pancia dentro l'Unione per il Trentino non sono certi nuovi. In piazza del Podestà, però, la discussione sul bilancio ha palesato crepe profonde. Il gruppo consiliare, che conta solo quattro rappresentanti dopo la magra figura delle elezioni comunali del 2010, di fatto è dimezzato. Alberto Galli, già coordinatore dell'Upt, se n'è andato sbattendo la porta e adesso ha preso le distanze anche il capogruppo Francesco Volani. Insomma, l'aria che tira non è certo quella salubre di un bosco di montagna. E questo lo sa bene l'attuale coordinatore del partito, l'ex sindaco Roberto Maffei.
Che sta succedendo all'Upt di Rovereto?
«Che ci sia una forte attrazione per un'altra forza politica è risaputo. Molti stanno ragionando sul futuro e indubbiamente c'è un grande malessere. E questo si riverbera su una parte dei consiglieri comunali».
Galli se n'è andato, Volani non ancora ma si è messo comunque in un angolo con le valigie in mano.
«Alberto Galli ha fatto una scelta precisa, è vero, mentre Francesco Volani aspetta di capire cosa succederà a livello provinciale. Diciamo che è in stand-by per capire se arriva una svolta».
La palla, insomma, passa ai vertici trentini del partito?
«Sì, per forza. Sono segnali che devono essere captati. Il gruppo consiliare risente di queste tensioni nonostante le rassicurazioni di Tiziano Mellarini».
Ma gli esponenti a palazzo Pretorio e gli iscritti sono sulla stessa lunghezza d'onda?
«Assolutamente sì. Il gruppo consiliare è espressione del partito e queste riflessioni le fa come le stiamo facendo tutti».
Il dilemma è sempre Grisenti sì, Grisenti no?
«In parte è così. Alcuni non hanno dubbi, altri hanno fortissime perplessità sul futuro dell'Upt. E questo perché a livello provinciale non si muove niente e l'attrazione di Grisenti c'è».
Ufficialmente la spaccatura è stata messa nero su bianco?
«Non ancora. Per ora, che io sappia, non ci sono dichiarazioni o iniziative che portano verso Progetto Trentino».
Qual è la colpa principale dell'Upt provinciale?
«Soprattutto che ci sono assurde difese a riccio, sforzi d'arroccamento su posizioni ormai superate e non è questo il modo di affrontare la situazione».
Il partito, dunque, non parla del proprio futuro?
«No, non c'è stata una riflessione adeguata. Ci sono dubbi, c'è scontentezza, c'è grande critica. E poi non abbiamo affatto gradito le analisi dei vertici con quell'uscita che suona come "o con noi o contro di noi"».
Torniamo ai consiglieri. Galli fuori e Volani?
«Volani al momento sta dentro ma rimane in attesa. È una fase di grande incertezza che di riflesso stanno vivendo anche il gruppo consiliare e lo stesso coordinamento dell'Upt. Per ora non si parla di dimissioni ma si aspetta di capire cosa faranno l'Upt a livello provinciale e Progetto Trentino».
Ci sono prospettive per il futuro dell'Upt?
«Purtroppo a livello trentino sono tutti impegnati e salvare la propria candidatura per le prossime elezioni provinciali. Tutte le caselle dell'eventuale lista sono occupate e noi non vediamo molti spazi. In aprile, si spera, la situazione dovrebbe chiarirsi».
Ma il partito vi ha chiuso la porta in faccia?
«In un certo senso sì. Abbiamo chiesto un congresso per guardarci in faccia e capire cosa sta succedendo e dove stiamo andando ma non se n'è fatto niente. Purtroppo più si aspetta più si avvicinano le elezioni ed è difficile rimescolare la carte».
E intanto l'Upt perde i pezzi.
«Già. Una parte di sindaci della Vallagarina pure i presidenti delle circoscrizioni si sono allontanati. Per carità, non sono tutti dell'Upt ma di quest'area di sicuro».
L'ipotesi di trasformare l'Upt nella lista Monti del Trentino è ancora sul tavolo?
«La lista Monti è già franata e prenderne il nome per portarla alle provinciali è un proposito già decaduto. Anche per questo la maggior parte delle persone è in attesa e palesa sempre più malcontento».
L'Upt di Rovereto passerà armi a bagagli con Silvano Grisenti?
«Qualcuno di sicuro passerà con Grisenti ma quanti dipenderà dalle proposte del partito a livello provinciale. Se manterrà le stesse candidature dell'altra volta, dimostrando staticità e nessuna volontà di cambiamento, allora sarà solo caos».

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