Un bimbo di tre anni vola per quattro metri
«Ho sentito un tonfo. E poi un pianto disperato». Così Chiara Rossi, della profumeria Isola Verde racconta il dramma accaduto mercoledì mattina al Millennium, dove un bambino di poco più tre anni è precipitato dal parapetto accanto alla scala mobile facendo un volo di quasi quattro metri. Per fortuna è fuori pericolo
«Ho sentito un tonfo. E poi un pianto disperato». Così Chiara Rossi, della profumeria Isola Verde racconta il dramma accaduto mercoledì mattina al Millennium, dove un bambino di poco più tre anni è precipitato dal parapetto accanto alla scala mobile facendo un volo di quasi quattro metri. Una caduta che avrebbe potuto avere conseguenze devastanti ma che, per una serie di circostanze fortuite, non sarà particolarmente grave. Il bambino è stato trasferito all’ospedale di Trento dove è rimasto in osservazione presso il reparto di chirurgia ma, anche se i sanitari sono cauti, non avrebbe riportato traumi particolarmente seri.
Tutto è accaduto in una manciata di secondi, intorno alle 11 e mezzo. Mentre i genitori, di nazionalità tedesca, stavano facendo spese presso il Trony, il piccolo si è allontanato e si è messo a gironzolare sul pianerottolo del primo piano, nella zona sud del centro commerciale Millennium. Il fratellino più piccolo, sul passeggino, era rimasto con loro. La curiosità, in questa età, la fa da padrona ed il bambino si è avvicinato al parapetto di tubi in metallo che protegge il giroscale: tra questo e le scale mobili vi è un piccolo spazio ed il bambino ha pensato bene di provare a vedere se riusciva a passarci: cadere di sotto, a quel punto, è stata questione di un attimo.
«Io ero dietro al bancone - racconta Domenico Guercia, del Bar Pinterrè, al piano terra - e stavo guardando verso l’atrio. Me lo sono visto volare giù e sono rimasto sconvolto. In una frazione di secondo ho temuto il peggio. Sono subito corso dal piccolo, ed in quel momento mi sembrava di vivere un incubo: lui era riverso a terra e piangeva. per fortuna non aveva perso conoscenza». Alcuni avventori del bar hanno chiamato il 118, mentre una ragazza, una cliente, è andata a cercare i genitori che erano ignari di quanto stesse accadendo. «Li ha chiamati a voce alta sia al piano terra che al primo piano - racconta Chiara - ma non si capiva dove fossero finiti. Finalmente sono stati rintracciati al Trony, dove stavano facendo spese».
«Quando ho visto che il bambino era presente - ricorda Domenico - ho tirato un sospiro di sollievo. Ho provato a parlargli e, debolmente, mi rispondeva. Ho capito che era tedesco, ed io non so una parola, ma parlava, e questo era importante, gli ho toccato delicatamente le gambe, la testa, e gli arti si muovevano. Io sono genitore e una cosa del genere mi ha davvero colpito, sono ancora sotto shock». Per circa un’ora i sanitari hanno tenuto il bambino fermo, monitorando le sue risposte cliniche, effettuando tutti i controlli necessari: infine è stato deciso il trasferimento al Santa Chiara di Trento, dove è stato ricoverato in osservazione.
Già a novembre una ragazzina di dieci anni si era arrampicata sul cordolo esterno della scala mobile, per poi precipitare e restare seriamente ferita, mentre in autunno un bambino si era tagliato sulla testa rotolando per la scala mobile: come a dire che il controllo, quando si tratta di bambini, è assolutamente necessario.