Assume consigliere Pd, bufera su Miorandi
Da domani il Comune di Rovereto avrà un nuovo dipendente: Lorenzo Passerini, 30 anni. Resterà a Palazzo Pretorio fin tanto che durerà il mandato del sindaco Andrea Miorandi. Sarà, come spiega Miorandi stesso, il suo «braccio destro». Ma la «salita a bordo» di Passerini non è stata agevole. Magari non per lui, ma per lo stesso sindaco, che ha dovuto difendere la sua personale scelta e resistere al fuoco di fila di buona parte della sua stessa giunta prima, e della maggioranza dopo. Tanto che la delibera che sancisce l'ingresso di Passerini a Palazzo Pretorio è passata col voto di solo quattro assessori più il sindaco
Da domani il Comune di Rovereto avrà un nuovo dipendente: Lorenzo Passerini, 30 anni. Resterà a Palazzo Pretorio fin tanto che durerà il mandato del sindaco Andrea Miorandi. Sarà, come spiega Miorandi stesso, il suo «braccio destro».
Ma la «salita a bordo» di Passerini non è stata agevole. Magari non per lui, ma per lo stesso sindaco, che ha dovuto difendere la sua personale scelta e resistere al fuoco di fila di buona parte della sua stessa giunta prima, e della maggioranza dopo. Tanto che la delibera che sancisce l'ingresso di Passerini a Palazzo Pretorio è passata col voto di solo quattro assessori più il sindaco. Gli assessori Bertolini, Gerola, Frisinghelli e Robol risultano sulla carta «assenti giustificati». Però l'assessore - e soprattutto segretario provinciale del Pd - Giulia Robol, all'inizio della seduta di martedì scorso, c'era. Salvo andarsene poco dopo, sbattendo la porta, una volta informata delle intenzioni del sindaco.
Il fatto è che Lorenzo Passerini, sulle cui qualità personali e professionali anche i detrattori della scelta di assumerlo dicono di non aver dubbi, è politicamente «compromesso». È membro del direttivo cittadino del Pd e consigliere e capogruppo Pd in Comunità della Vallagarina, oltre ad essere stato, nel 2010, uno degli artefici della campagna elettorale che ha portato Miorandi a Palazzo Pretorio.
Si sarebbe già dimesso da entrambi gli incarichi. Ma il suo essere organico al Partito democratico renderebbe lo stesso, si sostiene, la sua chiamata inopportuna, soprattutto per un periodo simile dal punto di vista economico occupazionale. Insomma, la mossa di Miorandi è vista dagli alleati un lasciare il fianco libero ad attacchi politici che oggi, a ridosso dell'avvio della campagna elettorale per Palazzo Pretorio, sono da evitare.
«Una scelta frettolosa e non motivata, adottata con un metodo certamente non di condivisione» commenta Giulia Robol. «Un'assunzione, ancorché a tempo determinato, che nel momento in cui l'attività amministrativa del Comune sta volgendo al termine è inopportuna. Direi una "indelicatezza" politica» sottolinea il capogruppo Upt Beppino Graziola. Sulla stessa linea i commenti dei numeri uno di Patt e Adc Marco Graziola e Michele Trentini, che per parte loro hanno espresso subito a Miorandi la contrarietà.
Accuse che il sindaco Miorandi respinge in blocco. «Non ho "assunto", ho sostituito una persona che mi mancava: la sua posizione si configura come un collaboratore stretto del sindaco, che di fatto è "il segretario del sindaco" o il "braccio destro" che dir si voglia». La necessità di assumere un collaboratore stretto Miorandi la motiva con le recenti dimissioni della precedente figura «ombra» del primo cittadino, Stefania Cipriani.
«Mi accusano di aver scelto una persona "schierata"? A parte che si è subito dimesso dagli incarichi politici, mi si dica per piacere quale sindaco, presidente di provincia o di comunità ha tra i suoi più stretti collaboratori persone senza appartenenza politica. Mi serve una persona fidata, la legge e le normative di riferimento parlano espressamente di una figura di fiducia del sindaco. Sul fronte dell'opportunità in relazione ai costi per le casse del Comune, faccio presente che la spesa programmata per l'anno resta la stessa, senza nessun aumento. Una spesa complessiva che io peraltro ho abbassato rispetto a quanto avveniva nelle amministrazioni precedenti».