Zatterata tragica: non ci fu reato
L’inchiesta per omicidio colposo a carico del direttivo di «Un borgo e il suo fiume» è stata archiviata. La morte di Marco Benedetti, l’imprenditore che perse la vita il 12 giugno scorso a seguito di un incidente durante il palio delle Zattere sull’Adige, resta una tragedia. Ma non è responsabilità di qualcuno. Certo non è responsabilità dei volontari della festa di Borgo Sacco, uscito da un’indagine approfondita - due le perizie ordinate dal pm Fabrizio De Angelis - senza macchia. Anche se il presidente del direttivo Lucio Dama lo continua a ripetere: «Noi ci sentiamo la responsabilità morale di quanto accaduto. Perché Marco è morto durante la nostra festa».
Una ferita che difficilmente si rimarginerà, in piazza Filzi. Una ferita che si ricorderà certamente quest’anno: in onore di Benedetti si organizzerà infatti una sfilata sull’Adige. Gli equipaggi degli zattieri sono già stati sentiti: ci stanno tutti. Ma niente gara. Non quest’anno: «È troppo presto, e prima di organizzarla dobbiamo fare comunque riflessioni sulla sicurezza».
Si ricorderà la vicenda, che creò grande commozione a Sacco. Era il 16 giugno scorso quando si tenne l’ultimo palio nell’ambito di Un borgo e il suo fiume. Tutto bene finché l’equipaggio guidato da Marco Benedetti arrivò al ponte di Villa: avrebbe dovuto prendere il punto in mezzo ai due piloni ma, tradito dalla corrente, finì con la zattera contro il palo di sostegno. Quasi tutti gli zattieri riuscirono a saltare, Benedetti rimase schiacciato sotto la zattera, a sua volta bloccata dalla corrente contro il pilone. Venne trovato solo ore più tardi, ormai senza vita.
Da lì l’indagine per omicidio colposo a carico del direttivo della festa. Perché la procura volle verificare se le misure di sicurezza fossero o meno adeguate all’evento e alle condizioni della corrente di quel giorno. Il perito dopo mesi di approfondimenti disse che sarebbero servite alcune misure di sicurezza diverse, ma che la morte di Benedetti non poteva essere riconducibile ad un atteggiamento colposo dei volontari. Da qui l’archiviazione.
Da qui anche il sollievo del presidente Dama: «Aspettavamo questa notizia, per poter organizzare la festa di quest’anno. E sono contento che si siano fatte verifiche approfondite, noi per primi non volevamo ombre. Senza contare che le indicazioni emerse dalle perizie sono estremamente utili per poter essere più incisivi nell’assistenza». Ma quest’anno niente gara: «È troppo presto, ma metteremo le zattere in acqua, per una sfilata. C’è il consenso di zattieri e familiari: dedicheremo l’evento a Marco». Il palio tornerà negli anni prossimi: «Sì, ma studieremo le modalità con cui si potrà fare maggiore sicurezza. Abbiamo più di un anno davanti, c’è tempo per fare le cose con calma».
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