Francesco Valduga ha prestato il suo giuramento da sindaco ieri sera alle ore 20 nell'aula del consiglio comunale in un clima sereno e offrendo la mano tesa del dialogo all'aula per «il bene comune della città». Con lui, subito dopo, si è insediata la giunta comunale: Cristina Azzolini, che sarà vicesindaco, Ivo Chiesa, Giuseppe Graziola, Carlo Plotegher, Mauro Previdi e Maurizio Tomazzoni. In attesa del cambio dello statuto che permetterà di allargare la giunta a Mario Bortot e a cui sarà aggregata Elisa Colla come consigliere delegata.

L'aula ha poi eletto presidente del consiglio la leghista Mara Dalzocchio, al primo colpo, con 24 voti su 32. Otto gli astenuti, ossia tutte le altre minoranze: Pd, M5s, Marco Zenatti, il Patt. Stessa identica votazione anche per la vicepresidenza che è andata a Roberto Chemotti, dei Popolari. Chemotti, appena entrato in consiglio in sostituzione del dimissionario Roberto Maffei.

I sindaco ha giurato, ha presentato la giunta, ha teso la mano per un dialogo che deve servire a tutta la città «per il bene comune». In qualche modo ci aveva pensato già Francesco Romano, che presiedeva la seduta in qualità di consigliere anziano, a rasserenare il clima, chiamando l'applauso per lo sconfitto Andrea Miorandi che aveva deciso di restare in consiglio comunale, «perché ci sarà bisogno anche delle sue competenze». Altro applauso anche per Valduga. Poi l'elezione di presidente e vice dell'aula. Con qualche piccola, piccolissima tensione, tra sospensioni e rientri in aula. Ma alla fine la Lega candidava Mara Dalzocchio. Il Pd annunciava, con Luisa Filippi, l'astensione per «distanza politica». Il sindaco accettava di lasciare alle minoranze la carica. Al primo colpo c'era il quorum dei due terzi. Sulla vicepresidenza le minoranze non si esprimevano. La maggioranza proponeva Chemotti. Eletto anche lui al primo colpo con 24 voti. Ora, pausa fino a quando il sindaco non presenterà il programma. Ma da oggi gli assessori sono insediati e comincia il lavoro.