M5s, lettera aperta a Bisoffi: apra la Vallagarina alla democrazia diretta
Il Movimento 5 Stelle si rivolge a Stefano Bisoffi, fresco di conferma alla guida della Comunità della Vallagarina. Lo facon una lettera aperta, a firma del consigliere comunale di Rovereto Paolo Vergnano, per chiedere che Bisoffi si faccia promotore dello sviluppo sul territorio di un dibattito pubblico su uno dei temi favoriti del movimento grillino: la democrazia diretta, da applicarsi attraverso l'uso del referendum, sia abrogativo che propositivo, a quorum zero.
Ecco, di seguito, il testo inviato in via Tommaseo.
Egregio Presidente,
Le scrivo questa lettera aperta per congratularmi dell'apertura di legislatura che la Comunità di Valle, sotto la sua presidenza, vuole determinare in ottica di democrazia diretta. Presidente Bisoffi, sono particolarmente contento di leggere le sue parole, in quanto il Comune di Rovereto, approvando un ordine del giorno da me presentato, si è impegnato a portare in Comunità di Valle le argomentazioni e le istanze dell'associazione "Più Democrazia in Trentino". Il MoVimento 5 Stelle è da sempre convinto che parte della crisi della politica italiana possa essere risolta riportando le decisioni direttamente alla popolazione, non per togliere "potere" amministrativo ai rappresentanti, ma per riportare il controllo costante e continuo nelle mani dei naturali detentori: i cittadini.
Lei è sicuramente a conoscenza della legge ad iniziativa popolare sulla Democrazia Diretta che si sta discutendo in Consiglio Provinciale, e anche che il primo firmatario di tale DDL è un cittadino roveretano. Quale occasione migliore per creare un percorso condiviso che possa elevare il dibattito sui metodi democratici, se non cercare di mettere intorno allo stesso tavolo esperti nazionali e amministratori locali? Il Trentino ha la possibilità di fungere da fucina di idee per tutta la Nazione, e da esempio di buona amministrazione creando delle difese naturali a scandali e mala-gestione che stano caratterizzando le cronache politiche attuali.
Da semplice consigliere comunale, mi rendo conto quotidianamente come la voglia di partecipare dei cittadini sia elevata. Questa volontà si risolve spesso nella semplice richiesta o segnalazione privata all'amministratore ritenuto più sensibile all'argomento.Raramente si sviluppa in un dibattito e un supporto decisionale per l'amministrazione. Mai obbligatorio. Il perchè risulta evidente. Gli strumenti che i "semplici" cittadini hanno a disposizione sono complicati, faraginosi e soprattutto inconcludenti e non vincolanti. Una decisione presa dalla popolazione non può essere cassata, anche se con una motivazione. Una decisione presa dalla popolazione, per l'amministratore, deve ritornare ad essere legge scritta sulla pietra. Fatti chiaramente salvi i principi costituzionale e legislativi che governano la convivenza civile.
Lo sforzo che dobbiamo fare è aiutare gli amministratori a svestirsi degli abiti politici e rimettersi nei panni degli elettori. Dei quali la politica non deve avere paura e ai quali non può chiedere il consenso al mero cambio di legislatura.
In fondo siamo cittadini che prestano il loro tempo alla gestione del bene pubblico, e dobbiamo essere controllati dagli stessi, per non sbagliare, per non essere indotti all'errore.
Il populismo si fonda sulla mancanza di contatto con l'elettorato. Perché ascolta ed enfatizza solo la parte di esso che fa comodo alla forza governativa del momento. Chi propone di rimettere in mano le decisioni all'elettorato ha un senso di responsabilità che travalica la propria funzione e eleva ogni atto amministrativo, gettando le basi per una convivenza civile e costruttiva. Inoltre questo è un momento particolarmente delicato, che obbliga i comuni trentini ad aggiornare i propri Statuti proprio in direzione di una maggiore partecipazione dei cittadini. L'obiettivo dell'abbassamento del quorum per i referendum e semplificazione della loro presentazione è chiaramente riportare il cittadino al centro delle decisioni politiche territoriali. Sarà la sensibilità e la lungimiranza delle Giunte comunali, mai come ora vere detentrici del governo delle città con i premi di maggioranza attuali, a determinare se tali gemme saranno soffocate da cappe senza ossigeno o potranno fiorire e sbocciare all'aria aperta della democrazia.
La invito pertanto, coinvolgendo anche i sindaci dei comuni della nostra Comunità, ad organizzare un dibattito pubblico sui temi della democrazia diretta e, se risultasse di suo interesse, mi rendo personalmente disponibile alla organizzazione e alla partecipazione più ampia possibile della popolazione lagarina.
La saluto cordialmente e le auguro un buon lavoro per tutta la durata della legislatura.
Paolo Vergnano
Portavoce Consigliere comunale a Rovereto
MoVimento 5 Stelle