Rovereto: trova 15mila euro e li restituisce. Dopo un anno alla polizia locale sono «suoi»
Hai voglia a dire che la gente è sbadata! Peggio, ha decisamente la testa altrove oppure, se proprio vogliamo infilarci un pizzico di malizia, commette furti qua e là e, come nelle migliori gag comiche di ladri maldestri, perde il maltolto durante la fuga. Quale sia l'origine di questa storia, però, poco importa. Perché la notizia è un'altra: un cittadino, il 12 dicembre 2014, è inavvertitamente «inciampato» in 15 mila euro in contanti. Qualcuno, evidentemente, ha smarrito il tesoretto per strada, zona palazzetto dello sport.
Un passante onesto, e ovviamente più accorto, ha notato il malloppo sparpagliato lungo la via. Trattandosi di banconote di vario taglio della gloriosa ancorché giovane divisa europea (e quindi, in linea puramente teorica, difficilmente falsificabile), avrebbe potuto benissimo raccoglierle e portarsele a casa. Invece, dimostrando grande senso civico, ha preferito consegnarle alla polizia locale, ufficio oggetti smarriti, pensando che il proprietario, probabilmente bisognoso, un giorno o l'altro si sarebbe accorto dell'ammanco e avrebbe sporto denuncia recuperando così il denaro. Passato un anno, però, nessuno si è presentato alla caserma di via Parteli e, come da legge, la cosa mobile rinvenuta va restituita a colui che l'ha trovata, sia che si tratti di una vecchia bicicletta magari da rottamare che di un gioiello.
E così i vigili urbani hanno contattato il cittadino per avvisarlo della possibilità (non dell'obbligo ma, in casi del genere...) di tenere per sé i soldi. Certo, per entrare in possesso del bene dovrà pagare una sorta di ticket per le spese di deposito e custodia ma, via, cos'è in fin dei conti una goccia rispetto al mare? Perché di questo si tratta: 10 euro da versare al Comune per farsene dare 15 mila. Il legittimo proprietario, che per oltre un anno non si è fatto sentire dalle istituzioni e non ha nemmeno denunciato lo smarrimento del tesoretto, probabilmente si morderà le mani ma ormai quei soldi, tutt'altro che spiccioli, hanno cambiato portafoglio.
Insomma, quando si dice che i roveretani hanno la testa tra le nuvole è vero. Solo che, dopo gli ombrelli e le bici, le fedi nuziali e le motoseghe, adesso perdono banconote. Ad alimentare questa fuga di liquidità, e mica verso i paradisi fiscali esteri, saranno forse le nuvole nere (si torna sempre lì) che si addensano sulle banche? O magari la paura di vedersi ipertassare conti correnti e depositi per far fronte agli spifferi economici dello Stato italiano? Perché lungo le strade della città della Quercia, solo negli ultimi tempi, sono stati ben sei i ritrovamenti di denaro «sciolto» e svolazzante.