Il primo maggio degli Schützen tiratori
È il primo maggio degli «Schützen Destra Ades»
L’anno scorso erano più di centotrenta gli Schützen, i simpatizzanti e gli amici che si sono cimentati nella gara del tiro a segno alla Baldresca di Rovereto. Dai più giovani ed inesperti agli ultrasessantenni che, in tre categorie sia per gli uomini che per le donne, hanno dato prova della loro abilità con la carabina.
«È un modo per riportare in auge una tradizione che fa parte della nostra storia, come testimoniano i casini di bersaglio rimasti in Vallagarina ma anche i tanti che sono stati abbattuti in passato quando si è voluto cancellare questo pezzo di storia» ricordano gli organizzatori, quella della Schützenkompanie Destra Ades. Sono gli stessi che nelle scorse settimane sono stati criticati per aver esposto la bandiera del Tirolo («benaugurale», spiegano) durante i lavori di ristrutturazione del casino di bersaglio di Brentonico e che cercano nuove occasioni per avvicinarsi alla gente, per spiegare i loro intenti e la loro voglia di adoperarsi per il territorio. E così anche una gara come questa diventa un modo per rispondere alle polemiche.
La gara di tiro si terrà anche quest’anno il primo maggio, con l’intento di unire all’evento sportivo una festa. Un momento di aggregazione. «Il giorno della festa del lavoro è una data che abbiamo scelto per poter creare un appuntamento fisso e che, ormai alla sesta edizione, ha dimostrato di essere un avvenimento partecipato» spiega Andrea Pedrotti, istruttuore della compagnia lagarina che proprio questa settimana rinnoverà le cariche al suo interno. Lo dicono anche i numeri, che lo stesso Andrea Pedrotti ripercorre: «Alla prima edizione si sono presentati una settantina di tiratori per la gara, mentre l’anno scorso tra gli oltre centotrenta partecipanti c’erano anche gruppi arrivati dal Veneto e soprattutto dal Sudtirolo che non si muovono facilmente per venire a sud, di solito». In programma ci sono diverse competizioni: la gara con la carabina calibro 22 da 50 metri e quella con la carabina ad aria compressa da 10 metri.
«È tutto in sicurezza, naturalmente» continua Pedrotti. «I ragazzi e le ragazze fino ai 17 anni tirano con le carabine ad aria compressa ed anche nelle categorie riservate ai più grandi (dai 18 ai 60 anni e poi gli over 60) viene usato lo stesso calibro dei giochi olimpici. Non c’è pericolo. Lo diciamo anche per le due o trecento persone che, nelle precedenti edizioni, hanno animato la festa al di fuori della gara. Ci sarà un punto di ristoro, ci sarà una mostra fotografica che racconta la storia di questa tradizione e noi siamo ben felici se gli appassionati di storia o anche le famiglie hanno voglia di partecipare all’evento. Al centro del tiro a segno della Baldresca c’è un bel prato, sarà un’occasione per stare insieme e per conoscerci più da vicino visto le polemiche che additano noi Schützen. Cerchiamo di riproporre le tradizioni della nostra terra quelle che hanno voluto nascondere in tutti questi anni».