A Rovereto è «guerra» contro gli imbrattatori
Scoperte nuove scritte su segnali e pensiline
Si è allargato il «fronte» anti-graffittari a Marco di Rovereto. Dopo l’episodio che abbiamo raccontato nei giorni scorsi ai danni di una proprietà privata, infatti, la voce nel quartiere si è diffusa ed i residenti si sono accorti che quella scritta sul portone di un garage non era l’unica. Nella notte tra sabato e domenica infatti ne sono comparse una serie sulla segnalatica stradale e sulla pensilina dell’autobus nella zona più a sud dell’abitato. A queste si aggiungono altri episodi ai danni di veicoli privati, ad esempio.
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Marika Bertolini, l’imprenditrice che per prima ha denunciato l’accaduto e ha lanciato un appello sul web con tanto di «taglia» sull’autore dei vandalismi, ha raccolto la testimonianza di almeno altre tre residenti. Altre voci ed altre «prove» che andranno ad aggiungersi al fascicolo già aperto dai carabinieri di Rovereto in cerca del responsabile. Almeno in un caso - quello della scritta sul garage privato - ad agire è stato un solo ragazzo: lo hanno svelato le immagini delle telecamere di videosorveglianza della casa, pubblicate anche in Rete nella speranza di riuscire a dare un volto all’imbrattatore. Il riscontro spetta ai militari dell’Arma, ma le diverse segnalazioni che sono arrivate in tal senso convergono tutte su un nome. Ora si tratta di attendere l’esito delle indagini.
Il fenomeno dei writers non è certo circoscritto a Marco. Purtroppo tutti i muri della città, sia che delimitino edifici pubblici che privati, vengono spesso presi di mira da questi presunti «artisti della bomboletta». Ma non solo, perché è ormai (cattiva) abitudine scrivere sui muri anche in segno di protesta. Anziché metterci la faccia e manifestare le proprie idee, c’è chi sceglie di compiere un atto vandalico (vedi gli attacchi ai bancomat o agli uffici postali, tanto per citare alcuni episodi avvenuti in città) e poi «giustificare» il danno con una scritta a caratteri cubitali.