Giardini Italia «mangiati» dal tennis L'ampliamento contestato
Se ne parla da anni e l'idea è stata lanciata addirittura dall'assessore Renzo Azzolini, giunta Valduga padre, nel 2007. Il Parco dell'Acqua, una sorta di mini-Central Park roveretano, da tempo è nei sogni e nei progetti del Comune. Che, un passo alla volta, sta cercando di passare dalla teoria alla pratica realizzando un polmone verde tra il Leno e il centro storico dove potersi svagare, socializzare e praticare sport.
Fin qui, nulla da eccepire. A sollevare dubbi - almeno nel Pd che sulla nuova soluzione della giunta Valduga ha più di una perplessità - non è tanto il megagiardino Italia di via Dante, piuttosto è l'ampliamento ritenuto eccessivo del Ct Rovereto, lo storico sito del tennis cittadino che effettivamente necessita di un riordino. Ma le opposizioni contestano che l'intervento si mangerebbe spazi destinati alla fruizione pubblica per «regalarli», appunto, al tennis.
E questo nonostante i nuovi campi alla Baldresca che, lamentano ancora le minoranze, risultano un doppione a beneficio dei soci degli amici della racchetta che da anni calcano quei rettangoli in terra rossa in faccia al torrente.
Ma questo è solo uno dei punti caldi. L'altro è il passaggio formale votato dal consiglio comunale e che dà il via libera alla realizzazione di un bar-ristorante-pizzeria nell'edificio dove c'era l'Azienda autonoma di soggiorno e, in epoca più recente, la Ludoteca e l'Aci. Il voto dell'aula sulla nuova destinazione dei locali ricevuti dalla Comunità della Vallagarina in cambio di palazzo Todeschi era doveroso per dare concretezza al progetto ma i dubbi, come detto, rimangono e sono forti. Specie perché, con i nuovi campi lungo il Leno, come detto l'offerta per i tennisti sarebbe maggiore di Wimbledon.
Alla «Pista», tanto per chiarire, ci sono attualmente tre aree in terra rossa di cui due coperte da pallone pressostatico dall'autunno alla primavera. «Il progetto del Comune - spiega la capogruppo del Pd Luisa Filippi - prevede la realizzazione di un quarto spazio e, soprattutto, lo spostamento di tutto il Ct che sarà orientato non più in direzione Nord-Sud ma Est-Ovest, eliminando il bar per far posto ai parcheggi ed eliminando gli alberi oltre all'area per i cani. Il ristoro, ma pure gli spogliatoi per i giocatori e la nuova sede del Tennis club Rovereto saranno ricavati nella palazzina ex Apt e collegati con i campi da un tunnel sotterraneo».
Cosa diventerà quell'area, in verità, il consiglio comunale ancora non lo sa. Qualche rendering, però, è filtrato ed è su questi che il dibattito in aula si è infervorato. Anche perché nessuno della giunta, al momento, ha parlato di costi.
Sull'esigenza di sistemare il circolo tennis (attivo da oltre sessant'anni) sono tutti d'accordo ma non piace l'ipotesi di non dare corpo al grande Parco dell'Acqua solo per soddisfare il gruppo sportivo privando i cittadini di un'isola verde in mezzo alla città.