A Rovereto c’è la «paghetta» per chi guida le Circoscrizioni
Consigli «rionali», il Comune assegna indennità mensile di 200 euro. Solo i Cinque Stelle per la «paga zero»
Arriva la «paghetta» per i presidenti delle sette circoscrizioni di Rovereto. In tempi di spending review aggiungere costi alla politica ha fatto gridare allo scandalo.
La giunta comunale, nel presentare il nuovo regolamento dei quartieri, ha riproposto le indennità per i numeri uno dei rioni. E aveva pure fissato la cifra: il 10% dello stipendio del sindaco. Tradotto significava circa 60 mila euro all’anno di spese «politiche».
Inevitabile, dunque, la battaglia che si è chiusa con una vera mediazione. Arriva quindi la «paghetta»: una cifra ritenuta simbolica e che il sindaco Francesco Valduga preferisce chiamare «rimborso spese».
Non a caso, oltre ai 300 euro lordi (circa 200 netti) al mese i sette presidenti non potranno presentare al Comune alcuna nota per uscite legate alla loro attività istituzionale.
Per stabilire il «quantum», a colpi di emendamenti (ne sono stati presentati quasi 700, poi ritirati), c’è stata una vera trattativa stile mercato.
La giunta partiva da un decimo dell’indennità del primo cittadino ma alcuni civici contrari l’avevano ridotta al 5% già a inizio lavori. L’opposizione - Movimento Cinque Stelle a parte che non si è mai discostato dalla linea della «paga zero» - ha chiesto di ridurre il più possibile.
E così, dopo riunioni contemporanee ma divise di maggioranza e minoranza, si è arrivati all’accordo: equiparare i presidenti delle circoscrizioni ai consiglieri comunali che, facendo i conti a spanne, percepiscono circa 300 euro lordi al mese.
La «paghetta», comunque, non sarà né retroattiva né a tempo indeterminato. Il compenso, infatti, sarà attivato dal primo gennaio prossimo e stoppato a fine legislatura, nella primavera del 2020.
Soddisfatto l’assessore al decentramento Carlo Plotegher, sostenitore da sempre del ruolo fondamentale delle circoscrizioni. «Il grande risultato ottenuto come amministrazione e come maggioranza è che in questa tornata di consigli comunali abbiamo portato a casa tutto quanto elencato nelle nostre linee programmatiche.
Abbiamo approvato un regolamento delle circoscrizioni che era del 1985 e sono state declinate le volontà, appunto, presenti nel nostro programma elettorale. In più abbiamo dato un ruolo più importante alle circoscrizioni, le abbiamo rese protagoniste nella gestione del bene comune.
Sono una risorsa che ci permette di mantenere uno standard qualitativo davvero alto nei quartieri. Anche rispetto all’incremento delle relazioni, tema a noi molto caro, questo regolamento è forte: sia nei rapporti istituzionali verso l’amministrazione (con la possibilità che il presidente o un suo delegato possa venire in giunta o in consiglio comunale a declinare le esigenze dei singoli rioni) che per i fondi a disposizione per interventi manutentivi rispetto a verde e decoro urbano in maniera incisiva e tempestiva e per iniziative di carattere culturale e sociale.
Le circoscrizioni avranno delle leve importanti per poter attivare le relazioni coi censiti. L’aula, poi, ha riconosciuto in modo unanime la valenza delle circoscrizioni e il ruolo dei presidenti».