Ancora scritte sui muri Insulti alla magistratura
Polemiche dopo che l'autore del rogo alla pompa di benzina si è tolto la vita. Graziola: «Vandalismo puro, così colpiscono la gente onesta»
«Da ieri un nostro operaio è al lavoro per pulire i muri: è davvero un danno enorme». Queste le parole di Beppino Graziola, assessore ai lavori pubblici del Comune di Rovereto. L'ultima ondata di scritte di matrice anarchica che ha colpito Rovereto sta creando un grosso problema alla città, sia per l'oggettivo degrado dei muri, sia per la serie di ingiurie a carico della magistratura roveretana coinvolta nell'arresto di Luca S., l'uomo che a metà dicembre si era poi suicidato nel carcere di Spini di Gardolo.
Molto pesanti le parole usate dagli ignoti imbrattatori, che hanno colpito in diverse parti della città, tra le altre in via Portici, il muro di contenimento della chiesetta di Sant'Osvaldo e in via Mercerie.
«Abbiamo deciso di ripulire la città al più presto - riprende Graziola - perché è davvero triste offrire questa immagine della nostra bella città, soprattutto in questo periodo in cui ci sono così tanti visitatori. Il nostro cantiere è già all'opera per ripristinare tutto come prima: certo noi possiamo agire solo per quanto riguarda le aree pubbliche, mentre ai muri delle case private devono pensare i proprietari».
«Però - riprende l'assessore - se questi ultimi non lo fanno, possiamo intervenire noi a sistemare le cose, come gesto di buona volontà, e poi chiediamo il rimborso ai proprietari». Gli importi, se si tratta di muri, non sono elevati mentre se le scritte sono sulle pietre allora c'è bisogno di un tipo di intervento più impegnativo».
Graziola si dice molto deluso: «Questo è vandalismo allo stato puro, è la mancanza assoluta di rispetto. E poi sporcando così, si va a colpire la gente onesta, che lavora, che ci tiene alla propria città».