In biblioteca un solo addetto Il prestito è a singhiozzo
La biblioteca è aperta, ma non si possono prendere libri in prestito. Accade alla biblioteca comunale di Mori
La biblioteca è aperta, ma non si possono prendere libri in prestito. Accade alla biblioteca comunale di Mori quando il bibliotecario titolare non è presente (cosa invero molto rara). Qualche utente scocciato di non potersi portare a casa il volume prescelto ha portato la sua protesta al sindaco Stefano Barozzi.
Il punto è che il sistema prestiti può essere utilizzato solo da bibliotecari e persone abilitate attraverso un apposito corso provinciale e a Mori manca una seconda figura di bibliotecario, ergo senza il titolare i libri non possono essere dati agli utenti. Il problema non è nuovo, ma la sua soluzione è più complicata di quanto sembri.
Tutto inizia un paio di anni fa, quando la seconda bibliotecaria di Mori va in pensione: «Abbiamo avvitato una procedura di assunzione di un’altra persona – spiega l’assessore competente Patrizia Caproni - ma la Corte dei Conti a un paio di settimane dall’assunzione ha bloccato ogni integrazione di personale e questo accadeva circa un anno e mezzo fa. Si è sopperito, in parte, grazie ad un progetto del Bim che ci ha permesso di avere anche in biblioteca una persona per 6-8 mesi, ma il progetto era a termine».
Questa situazione ha fatto sì che far frequentare il corso ad una persona diversa dal bibliotecario non fosse possibile e ad oggi il servizio di prestito alcuni giorni non sia garantito. «Abbiamo pensato che fosse meglio garantire l’apertura della biblioteca, grazie alla presenza dei lavoratori del Progettone – spiega Caproni – in modo che gli utenti potessero usarla per studiare, leggere giornali e riviste, leggere sul posto e consultare, visto che l’alternativa è quella di chiudere del tutto la biblioteca quando il bibliotecario non c’è. Così almeno garantiamo tutti gli altri servizi. Va anche dato merito al bibliotecario che le sue assenze sono centellinate». Sul breve periodo, l’assessore assicura che l’intenzione è quella di far frequentare l’apposito corso a qualcuno dei dipendenti dell’ufficio cultura, almeno per tamponare, sul lungo periodo si sta valutando anche il sistema di autoprestito, già in funzione in alcune biblioteche trentine.