Università di Trento, Comune di Rovereto e Provincia di Trento hanno firmato mercoledì un protocollo d’intesa per la nascita dell’«Agorà dei mestieri», uno spazio unico in Provincia per favorire l’incontro di competenze, l’orientamento di chi si sta preparando per un lavoro, e poi ancora per diventare spazio fisico e virtuale in grado di fornire risposte chiare in un mondo sempre più complicato. Il sindaco Francesco Valduga, dopo aver sottolineato che «il tema del lavoro è la stella polare di riferimento di qualsiasi amministratore, perché solo attraverso il lavoro si garantisce dignità e qualità della vita», ha spiegato come il far incontrare formazione e impresa permetta dunque di «mettere in campo una terapia causale e non solo sintomatica», favorire il mondo del lavoro al di là dell’emergenza. In mezzo a tante intenzioni, comunque, un dato certo c’è: l’Agorà si troverà fisicamente all’Urban Center, e questo per Rovereto è un riconoscimento di tutto rispetto.
Riconoscimento del ruolo della Città della Quercia, anche da parte del rettore Paolo Collini, che vede questo luogo come «catalizzatore di persone» e del vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi che sostiene: «A Rovereto si sta scrivendo una parte importante delle scelte strategiche del lavoro del futuro». La presenza dell’Università è sicuramente essenziale, tanto che tra i compiti istituzionali che le vengono attribuiti, e che sono sottolineati all’interno del protocollo, c’è l’orientamento alla scelta universitaria consapevole e l’inserimento di laureati e dottori di ricerca «adeguando i propri profili formativi e professionali all’evoluzione del mercato del lavoro». «L’Agorà - precisa Collini - permette di conoscersi, incontrare persone competenti che possano indicare la strada, aumenta le opportunità per valorizzare i talenti delle persone, permette ai giovani, che vivono il mondo del lavoro con grande incertezza, di ottenere risposte utili per scoprire e seguire le proprie vocazioni».
«Tutto ciò che va verso l’innovazione spinta - riprende Olivi - richiede a monte un grande lavoro formativo perché il problema è reperire capitale umano formato. E se il veloce cambio di passo spiazza i lavoratori più avanti nell’età, ecco che serve anche una forte protezione sociale. I dati sul mercato del lavoro sono finalmente confortanti in questo momento e quindi è fondamentale consolidare i risultati raggiunti».
Dal punto di vista pratico, il protocollo firmato ieri - come hanno spiegato la dirigente comunale Marisa Prezzi e Antonella Chiusole dell’Agenzia del lavoro - prevede la creazione di un Gruppo di lavoro con i rappresentanti di Provincia, Comune e Università, per l’elaborazione del progetto preliminare e la sua forma giuridica, e quindi un calendario di incontri. Il protocollo, della durata di tre anni, sarà aperto a tutti gli interessati, sindacati, consulenti del lavoro, imprese, scuole, associazioni e, è stato sottolineato, è diverso da tutti gli altri enti già presenti sul territorio. Potrà essere utile alle famiglie, ai giovani, ai datori di lavoro, ai disoccupati, un luogo unico per dare risposte concrete a tutti.
Più precisamente l'Agorà dei mestieri servirà:
1) per la Provincia autonoma di Trento uno strumento ulteriore per perseguire gli obiettivi strategici di rafforzare la qualità del mercato del lavoro e del tessuto economico del Trentino, sviluppando politiche di orientamento volte a favorire le competenze dei lavoratori, valorizzando e qualificando il sistema delle imprese, dei settori, delle professioni e dei mestieri;
2) per l’Università degli studi di Trento un modo per relazionarsi con il tessuto sociale e produttivo del territorio, organizzando specifiche occasioni di confronto con le parti economiche e sociali mettendo a disposizione le proprie competenze al fine di promuovere lo sviluppo e la competitività attraverso la ricerca, l’innovazione e la formazione continua;
3) per il Comune di Rovereto, città della nuova formazione e dello sviluppo di nuova imprenditoria, l’occasione di sperimentare sul proprio territorio una nuova offerta, anche a valenza provinciale, in cui si possa sviluppare una rete di relazioni fra tutti i soggetti attivi nel mercato del lavoro e della formazione;
4) per le parti sociali un’occasione di sviluppo e di promozione della propria attività sul territorio, di creazione di una rete di conoscenza, di valorizzazione della propria rappresentanza;
5) per le singole imprese un luogo dove creare reti, sviluppare relazioni, promuovere la propria impresa ed orientare le scelte formative consapevoli dando un contributo allo sviluppo del territorio e all’occupazione e dando una risposta ai problemi della relazione domanda/offerta;
6) per il cittadino per le persone che vivono sul territorio provinciale, un luogo dove avere informazioni qualificate, conoscenza delle professioni e dei mestieri, delle opportunità formative, dove incontrare imprese, orientarsi con maggiori consapevolezza e conoscenze nel mercato del lavoro e nella formazione.