Soldi spariti, don Ezio Seppi patteggia: quattro mesi per appropriazione indebita
La vicenda del ricatto a sfondo sessuale che ha coinvolto don Ezio Seppi, ex parroco di Pilcante, Chizzola, Santa Margherita e Serravalle, si è conclusa ieri mattina davanti al Gup, il giudice per l'udienza preliminare, Monica Izzo. È finita con il patteggiamento della pena su richiesta delle parti: il sacerdote è stato condannato a quattro mesi di reclusione e 400 euro di multa per appropriazione indebita.
«Don Seppi ha ritenuto di chiudere la vicenda in fase di indagini per evitare ulteriore pubblicità» commentava ieri il suo difensore, l'avvocato Andrea Tomasi. «Anche nel rispetto della Curia». Per non far finire la vicenda in aula, dunque, il sacerdote ha scelto questa strada. Ha evitato un dibattimento pubblico ed ha presentato, attraverso il suo legale, istanza di patteggiamento. La procura si era detta favorevole e ieri la richiesta è stata accolta anche dal Gup.
Quando la vicenda era venuta a galla aveva suscitato clamore in Vallagarina. Il parroco nell'arco di poche ore era passato dall'essere vittima di estorsione ad essere anche indagato per appropriazione indebita. Secondo quanto è stato ricostruito dalla procura, Sebastian Cristian Costea, un uomo di origini rumene finito nei guai per questi fatti assieme ad altre tre connazionali, avrebbe ricattato il religioso attraverso un filmato hard. La procura parla di una richiesta da 20 mila euro fatta al sacerdote, che però la difesa di Costea ha sempre rigettato. Resta il fatto che il rumeno a sua volta ha patteggiato la pena, venendo condannato a 3 anni e 6 mesi per estorsione e sfruttamento della prostituzione. Ha versato inoltre 3 mila euro come parziale risarcimento.
Anche don Ezio Seppi ha risarcito il danno causato in questo caso alla Curia e più in particolare alla parrocchia dal suo comportamento. Ha ceduto l'appartamento di sua proprietà alla parrocchia del decanato di Ala della quale era stato punto di riferimento negli ultimi anni, coprendo in questo modo l'ammanco che sarebbe risultato dai conti parrocchiali. Una cifra sulla quale tuttora c'è estremo riserbo.
Insomma, con il risarcimento del danno ed il patteggimento della pena ora l'ex parroco di Pilcante, Chizzola, Santa Margherita e Serravalle può scrivere la parola «fine» sulla vicenda che ha acceso i riflettori sulle piccole comunità del territorio di Ala. Don Seppi non finirà in carcere, perché la pena è sospesa. Le attenuanti generiche ed il risarcimento del danno di fatto equivalgono le aggravanti previste in questo caso e le compensano.
Oltre a quanto risarcito dal sacerdote, la procura ha disposto che venga restituito alla parrocchia anche il denaro che gli era stato sequestrato in fase d'indagine. Si parla di una cifra contenuta, compresa tra i 4 ed i 5 mila euro, che tornerà nelle casse della comunità. Se da un canto quindi l'ammanco scoperto assieme a questo scandalo è stato appianato, dall'altro rimane l'amarezza da parte dei parrocchiani di essere stati travolti da questa vicenda.