Il cinema del deserto illumina «Il Masetto»
Il cinema del deserto fa tappa nelle montagne trentine per una proiezione sotto le stelle. Non più le stelle del Marocco, della Mauritania, del Burkina Faso e nemmeno quelle della Mongolia e della Russia, il fascio luminoso sarà puntato questa sera in Valle di Terragnolo nel giardino del Masetto (frazione Geroli). L’evento è organizzato da Nuovo Cineforum Rovereto, dal Masetto e dalla sezione trentina della onlus Bambini nel deserto, per la quale Davide Bortot e Francesca Truzzi hanno già percorso decine di migliaia di chilometri con il loro cinema viaggiante: un camion 4x4 Magirus Deutz del 1973 equipaggiato con un maxischermo, un proiettore e un impianto fotovoltaico.
È un progetto di lunga data quello della coppia poco più che trentenne con base a Rovereto. Un viaggio che li ha portati a incontrare nazioni e persone del mondo. La ricetta è tanto semplice quanto efficace: utilizzare il cinema come mezzo di traduzione culturale e di solidarietà nei villaggi. L’esperimento, improvvisato per la prima volta nel 2009 in Mali in una campagna per portare materiale sanitario in Africa, è diventano una componente imprescindibile delle attività dell’associazione all’estero. Il cinema oggi si rivolge principalmente a ragazzi e bambini, con un’attenzione particolare ai messaggi condivisi quali contributi all’educazione civile globale senza distinzioni geografiche e sociali. È così che nel 2017, di ritorno dall’ennesima missione, Davide e Francesca hanno iniziato a proporre la stessa formula in Italia, organizzando proiezioni in Vallagarina e fuori regione. Il progetto ha suscitato la curiosità della stampa locale e nazionale. Ma al di là degli onori della cronaca, un importante contributo viene da partner, sostenitori privati e aziende, oltre che dal volontariato di persone vicine, incontrate e coinvolte faccia a faccia. Convinte che lo spettacolo itinerante e gratuito possa cambiare le cose grazie alla condivisione. Il viaggio e lo scambio insegnano: «A uscire dall’egoismo della cultura d’appartenenza e ad allargare la propria visuale nel mondo; viaggiando capiamo che nelle differenze si trova la ricchezza e che non c’è solo il nostro piccolo spazio di vita quotidiana», questa la lezione di Francesca Truzzi e Davide Bortot.
Cosa porterete al Masetto?
«Presenteremo il nostro progetto e proietteremo un documentario. La collaborazione con Nuovo Cineforum è nata dal comune utilizzo del linguaggio visivo per creare un momento d’aggregazione. Purtroppo quest’anno il camion non viene al Masetto perché si trova in Burkina Faso».
Al Masetto (21.30) sarà proposto La zona oscura - L’età bambina di Gaia Giani». Il film racconta la storia della Casa dei bambini fondata da Jole Ruglioni in via Porpora a Milano, una delle prime scuole Montessori della Lombardia. Dopo 40 anni la scuola ha chiuso e le stanze della villa ottocentesca sono vuote: le parole di Jole, una vita per l’insegnamento e l’ascolto dei bambini, faranno risuonare le aule, la mansarda e le pareti dei ricordi e delle voci di generazioni di scolari. Presenterà il soggetto la regista. Il film è anticipato da una cena solidale a sostegno del progetto Cinéma du désert, che tornerà a settembre in Africa con la quarta campagna in Burkina Faso e la prima in Costa d’Avorio.
Come è nata l’idea del cinema? «Avevamo costruito una casa su ruote con l’intenzione di viaggiare, aggiungendo poi, grazie alla collaborazione di “Bambini del deserto”, una sorta di scambio con le popolazioni tramite consegna di materiali umanitari. L’idea è nata dopo la prima proiezione, fatta per ringraziare dell’ospitalità ricevuta».