Rovereto: il Natale di Ago Carollo perde già i primi pezzi
«Smentiamo in modo categorico che gli artisti da noi rappresentati abbiano in programma esibizioni live a Rovereto nel corso del prossimo dicembre, né che vi siano trattative in questo senso». Non lascia spazio a dubbi di sorta la comunicazione arrivata ieri da parte delle agenzie che curano la comunicazione degli artisti Fedez, Maneskin e Tedua. La precisazione in riferimento agli articoli pubblicati nei giorni scorsi dall'Adige che davano conto del programma proposto dalla società «Everness» di Agostino Carollo in sede di gara pubblica per l'organizzazione del Natale roveretano. Programma che è stato ritenuto congruo dalla commissione tecnica comunale e che è valso al producer e dj roveretano la vittoria dell'appalto da circa 190mila euro (era peraltro l'unico partecipante, dopo l'autogol del consorzio InCentro che si è dimenticato di inserire nell'offerta la carta d'identità del presidente Moiola).
E oggi siamo stati contattati anche dal manager degli Eiffel 65, in merito all’evento «di un tale Ago Carollo»...
Giusto per «comunicare ufficialmente che il gruppo non sarà presente a tale evento e che non sono mai stato contattato per eventuale richiesta di esibizione».
Inizia dunque già a scricchiolare il programma di quel «Merry XMas» che Carollo intende portare in città, archiviando in un sol colpo tradizione e indotto di dieci anni e più di «Natale dei Popoli». Un programma che peraltro diversi addetti ai lavori, già all'indomani della diffusione da parte dell'Adige dei contenuti principali dell'offerta di Carollo (che né il diretto interessato né gli uffici comunali hanno acconsentito ancora a rendere pubblici) avevano da subito bollato come «irrealizzabile». Troppi artisti di fama proposti per un budget molto più basso dei prezzi di mercato: 120mila euro tutto incluso. Oggi, chiamate in causa, le società che gestiscono Fedez, Maneskin e Tedua hanno già chiarito l'estraneità dei propri artisti. Che non sono peraltro neanche i maggiori (in termini di seguito, nazionale ed internazionale), tra quelli proposti da Carollo. La sua lista dei desideri contempla pesi massimi come Bob Sinclar, Miguel Bosé, Giusy Ferreri ed Andy Fletcher (Depeche Mode).
Staremo a vedere. Di certo, al momento, il nervosismo che si respira negli uffici di Palazzo Pretorio. Perché il Natale di Carollo pone la città di fronte a un bivio: se riuscirà a portare gli artisti annunciati (almeno, quelli che al momento non hanno già smentito) sarà un successo cristallino, senza precedenti nella storia del Trentino; se non riuscirà sarà una sonora figuraccia e, a cascata, un danno economico diffuso importante, visto che storicamente il turismo natalizio è elemento vitale per i bilanci di tante botteghe ed esercizi del centro storico.
Tanto che la preoccupazione per la tenuta del Natale della città della Quercia abbraccia non solo l'amministrazione, l'Apt o le associazioni di categoria (Unione e Confesercenti). «Sono preoccupato - ammette l'ex sindaco di Rovereto Andrea Miorandi -. Leggo che si sta preparando una festa con concerti e dj di fama internazionale. Decine di nomi per decine di concerti e spettacoli. Chiederò l'accesso agli atti della gara, e presenterò quanto prima una interrogazione. Voglio le carte ufficiali, a cominciare dalla composizione della commissione, che si è presa una responsabilità enorme nel dare l'ok all'offerta di Carollo. Ma va sottolineato che la responsabilità maggiore se la è presa Carollo, perché l'offerta tecnica diventa per legge il testo del contratto tra appaltatore ed appaltante. Insomma, una volta che proponi questa serie di eventi nell'ambito di un concorso pubblico e lo vinci poi devi realizzare quanto ti sei impegnato a fare, anche se è superiore al capitolato originale. E in questo caso è molto superiore. Starà al Comune, quale ente appaltante, la responsabilità di verificare che Carollo rispetti la propria offerta. Mi permetto di consigliare all'assessore Ivo Chiesa - conclude Miorandi - al quale mi rivolgo senza alcuna polemica, di verificare il prima possibile la reale fattibilità del programma approvato con il diretto interessato e tutti gli altri soggetti portatori di interesse nel Natale. Non è tardi per un passo indietro. La città ha risorse e voglia di fare. Si può ancora salvare qualcosa. E magari tornare al vero spirito natalizio. Meno dj, più tradizione».