La prima ciclopista solare
Tra pochi mesi, nel comune di Villasimius in Sardegna, sorgerà una pista ciclabile unica in Italia: il primo tracciato per ciclisti solare, in grado di produrre energia elettrica dai pannelli fotovoltaici incorporati lungo il suo percorso.
Il 22 gennaio, nell'alveo dell'acceleratore «green» roveretano «InfinityHub» è nata infatti «Bicy Solar Street Sardegna», - B(Y)S - una società di scopo pioniera che punta a realizzare in diverse località dell'isola piste ciclopedonali solari. Il suo progetto per Villasimius, dopo un'attenta valutazione, è stato infine selezionato dal Comune e ha ottenuto l'autorizzazione per la sua esecuzione.
Il percorso ciclabile, denominato B(Y)S sorgerà nei pressi del resort di lusso Pullman TimiAma, con il quale «InfinityHub» ha stretto una partnership, per garantire la fornitura di energia solare che sarà in grado di soddisfare un terzo dei consumi annuali della struttura. Il tratto di ciclabile che sarà quindi costruito accanto al resort, sarà di forma triangolare, lungo 400 metri e largo quattro.
Ma da dove è partito tutto? L'idea di portare in Italia un progetto innovativo simile è del 2016, quando cominciavano a comparire i Europa i primi percorsi solari, carrabili, di questo tipo: «Quando nel 2016 iniziammo a leggere delle prime "solar road" europee pensammo di realizzare un chilometro di pista solare in ognuno degli 8.000 comuni italiani», ricorda Massimiliano Braghin , amministratore delegato di «InfinityHub» e B(Y)S. Un obiettivo certo ambizioso, che con questo primo step mette a segno un bel traguardo: «Dal 2016, InfinityHub è partita con un'attività efficace per trasformare progetti di ricerca e sviluppo non sostenibili economicamente in un progetto immediatamente realizzabile e win win. Abbiamo puntato sulla esclusiva ciclabilità-pedonalità, attenti ai costi di realizzazione e ai rendimenti energetici e finanziari».
Rispetto ad altri progetti europei, dai costi piuttosto elevati, si è cercato di procedere con un'attenta verifica tecnica ed economica dei materiali, della struttura, escludendo la carrabilità della pista e concentrandosi solamente sul transito di pedoni e ciclisti. Riuscendo a ridurre le spese di investimento e di gestione, il costo dell'impianto è risultato infine vicino a quello di un fotovoltaico tradizionale.
La nascita di «B(Y)S Sardegna» rappresenta un passo importante poiché costituisce per «InfinityHub» una nuova occasione per ribadire e diffondere il proprio modello accelerato educativo verso la sostenibilità energetica condivisa, fondato sulla creazione di opportunità professionali in ambito «green». Per ogni milione di euro investito nel progetto si stimano infatti 27 nuovi occupati corrispondenti. Basandosi inoltre su uno strumento finanziario innovativo come l'«equity crowdfunding», che consente di sostenere i diversi progetti grazie alla partecipazione di numerose realtà, si crea un meccanismo virtuoso dove vincono tutti: chi ospita i progetti, chi vi lavora e chi sceglie di investirvi le proprie risorse economiche. Ad aprile partirà una nuova campagna di raccolta di investimenti anche per la «Bicy solar street» di Villasimius, che per l'acceleratore roveretano arriverà dopo quattro campagne precedentemente lanciate e concluse con successo. Con l'applicazione B(Y)S, «InfinityHub» mira a moltiplicare e a mettere a disposizione il modello anche in altre regioni d'Italia.
«Il progetto è stato presentato lo scorso settembre alla commissione europea per il "Programma Life Climate", - aggiunge Braghin - e prevede la realizzazione di tre piste ciclo-pedonali fotovoltaiche, con illuminazione smart e galleria di sottoservizi, in Italia e Grecia».