In città la crisi nera della musica live nei locali
La musica live nei locali senza ombra di dubbio fa bene. Riempie lo spazio di energia e passione, rende l’atmosfera più calda, crea socialità. Ma quando alle difficoltà organizzative e burocratiche si aggiunge la risposta troppo timida della città il gioco non sempre vale la candela. Michele Tecilla, gestore del circolo operaio Santa Maria, uno dei pochi locali di Rovereto a proporre concerti live, i giorni scorsi ha interrotto la programmazione domenicale. «Ringrazio tutti coloro che hanno suonato qui e chi ha partecipato alle nostre proposte ma a conti fatti la cosa non sta in piedi e tra spese e tassazioni varie non c’è motivo di continuare se non la passione (ma come ben si sa quella il più delle volte quella non paga)».
Certo, se ci fosse un modo per ammortizzare la Siae tutto sarebbe più semplice. Ma anche se la città si dimostrasse meno pigra le cose forse andrebbero diversamente. «La mia non è una polemica, ma una constatazione. In questi mesi abbiamo chiamato a suonare gruppi quasi ogni domenica. Anche da fuori, ovviamente pagandoli o almeno rimborsando loro le spese di viaggio. La partecipazione spesso è stata buona, altre meno. Ma l’impegno che ci sta dietro richiede un surplus di lavoro troppo grande per il ritorno che c’è». Un surplus che a volte non è sufficiente a giustificare lo sforzo organizzativo ancora prima che economico. Da qui la sofferta decisione di ridimensionare la programmazione. «Avremo, ed alcune sono già fissate (come la tappa in giugno del TrentinoInJazz, ndr), nuove belle serate in musica ma, d’ora in poi, continueranno a spot, giusto perché la musica live nei locali fa bene».
«Organizzare concerti è un lavoro nel lavoro», gli fa eco Walter Bonaventura, titolare del Loco’s bar di via Valbusa Grande. E se, per contro, cala l’interesse da parte del pubblico, il rischio che l’offerta di intrattenimenti musicali della città s’impoverisca si fa concreto.
«Anche noi - aggiungono dal Loco’s - meditiamo di fare la stessa cosa, in quanto davvero solo la passione per la musica ci dà la motivazione per andare avanti. Ma per quanto?». Questa sera (ore 21), solo per citare alcuni degli innumerevoli eventi organizzati ogni mese in via Valbusa, si esibirà il Taan Trio, jazz con contaminazioni dell’elettronica live. E sabato, in occasione della festa «Primavera verso sera», saliranno sul palco i Plebei (folk). Ma ogni giorno, fa sapere Walter, ci arrivano cinque o sei richieste di artisti che ci chiedono di suonare. La città, a volte, risponde troppo timidamente a queste iniziative, salvo poi lamentarsi che Rovereto offra poco. Inoltre, purtroppo, alcuni, forse abituati alle rassegne gratuite sostenute da denaro pubblico, non si sentono nemmeno di contribuire lasciando un’offerta o consumando qualcosa, dimenticando che questi spettacoli si sostengono esclusivamente grazie ai nostri sforzi di tempo, energie, economici e finanziari.
In altre regioni, e ce lo confermano i tanti artisti che ogni anno si esibiscono qui da noi, non è così: la gente è abituata a pagare biglietti e fare anche diversi chilometri per assistere ad un concerto come quelli che proponiamo. Forse le modalità di fruizione della musica sono cambiate. Ma con la prossima stagione ridimensioneremo anche noi la programmazione».