Per la scuola musicale 700 mila euro in tre anni
L'anno scorso ha spento 110 candeline. Tanti sono gli anni di ombrello comunale della Civica scuola musicale Riccardo Zandonai. L'istituzione, in verità, è nata nel 1889 ma solo nel 1908 è finita nelle mani di palazzo Pretorio. E ha sempre avuto come motivi ispiratori il compito e l'intento di dare ai cittadini una cultura musicale accurata e profonda indipendentemente dalla finalità professionale.
Il compleanno del prestigioso ente di corso Rosmini, però, è stato «festeggiato» a carte bollate e davanti ai giudici, con udienze sia a palazzo di giustizia che al Tar. Insomma, non c'è pace per una delle anime culturali lagarine, finita nel mirino per il tiramolla eterno sul suo futuro. Che, fino a qualche anno fa, pareva essere orientato verso la Fondazione, soluzione ormai archiviata.
Nel frattempo, per garantire corsi e formazione musicale, piazza del Podestà si è sempre affidata alla stampella Jan Novak, la scuola di Villa Lagarina. E da quel momento la giunta si è tirata addosso gli strali degli eredi Delaiti che hanno chiesto la restituzione del lascito da 900 mila euro. Tant'è che l'erede di Tosca Delaiti, Romolo Putelli, ha citato il Comune proprio per riottenere i soldi della donazione. La causa civile avviata davanti al giudice Mariateresa Dieni, però, è stata ritirata di comune accordo dopo una transazione che fissa gli interventi a favore della Scuola musicale finanziati proprio con il lascito.
Il piano concordato da erede e palazzo Pretorio è triennale e prevede l'assunzione a tempo determinato di un direttore (90 mila euro), lavori di ristrutturazione della sede della Zandonai in corso Rosmini (funzionalità energetica, servizi igienici, impianto di riscaldamento, risanamento delle aule per 100 mila euro), organizzazione di eventi di promozione musicale (180 mila euro), attivazione di due nuove classi di strumento (210 mila euro), corsi estivi per bambini (120 mila euro). In totale, dunque, il Comune si impegna a spendere 700 mila euro a favore dell'ente e tra tre anni le parti torneranno a sedersi al tavolo della trattativa per decidere insieme come spendere gli ultimi soldi, poco più di 100 mila euro. Ovviamente sulla parte esterna dell'istituzione sarà affissa una targa per ringraziare la benefattrice Tosca Delaiti.
Insomma, dopo anni di braccio di ferro finalmente la «grana» Zandonai sembra risolta. Almeno per quanto riguarda la donazione. Che la signora aveva donato vincolandone l'utilizzo al potenziamento e allo sviluppo della Scuola musicale. Ed è proprio il vincolo il nocciolo della questione: secondo l'erede il Comune ha usato parte dei fondi in modo illegittimo rispetto a quanto prevedeva il lascito. E il resto dei soldi (oltre 800 mila euro) è stato parcheggiato in una posta di bilancio specifica e da allora mai più toccato. Da qui la decisione di fare causa civile per farsi restituire il denaro. Che adesso, come detto, è stata estinta grazie all'accordo transattivo.