La città piange Fabio Tecilla Addio allo scout Zanna Bianca
Se n’è andato a 87 anni l’architetto Fabio Tecilla, fino alla metà degli anni Novanta dirigente dell’ufficio tecnico comunale. Si devono a lui alcune soluzioni urbanistiche di pregio e perfino la realizzazione del Mart. Il suo nome è legato anche al Rotary Club di cui è stato pure presidente. Ma il suo impegno più gratificante è arrivato con la pensione.
Era il 1993, ventisei anni fa, quando un gruppo di amici, provenienti dal mondo Scout, decise di creare un’associazione, la «Giovani 2000», con l’obiettivo di offrire nuovi spazi di aggregazione ed educazione giovanile. Tra i fondatori c’era l’architetto Fabio Tecilla che del gruppo è stato presidente fino alla fine. Ieri, a 87 anni, se n’è andato lasciano lo scoutismo in lutto. Fabio, nome scout «Zanna Bianca», è stato infatti il più longevo «ragazzo col fazzolettone» della città.
Qualche mese fa, quando ancora stava bene, ricordò uno dei progetti dell’associazione che l’avevano particolarmente inorgoglito: la Casa di Caccia realizzata a Serrada.
«Il sogno iniziale - spiegava lo scout più longevo della Sezione Cngei di Rovereto - era quello di costruire una “Casa di Caccia”, immersa nella natura, da destinare ad attività giovanili. Il posto ideale venne identificato in località Campozen, una radura di circa 3.000 metri quadrati tra Serrada e il Finonchio, sulla quale sorgeva anche una casermetta in rovina della Grande Guerra, che il generale d’aviazione Ettore Valenti, vecchio scout roveretano, donò alla Sezione».
Il luogo c’era. La voglia anche. Mancavano i soldi per realizzarla. Ma grazie ad una lungimirante proposta del Comune di Rovereto, con l’allora assessora Sabina Chiasera, si volle mettere alla prova la neonata associazione affidandole in comodato d’uso gratuito la storica Colonia «Sartori» di Serrada, ormai pericolante. «Accettammo la sfida - ricordava Tecilla - e grazie alla forza del volontariato cominciammo, recuperando vari materiali edili di scarto, a ristrutturare la prima casa. Nel giro di pochi anni le strutture rimesse a nuovo diventarono quattro e quel sito, fino a quel momento abbandonato a se stesso, si trasformò in un vivace centro giovanile, l’ideale per ospitare campeggi e gruppi di ragazzi».
Oggi l’area, che tra cameroni e posti tenda può accogliere fino a 300 persone, registra ogni anno il passaggio di oltre 8.000 ragazzi. Sono tantissime infatti le realtà giovanili, tra società sportive, parrocchie, scuole e altri gruppi organizzati, provenienti non solo da tutt’Italia ma anche dall’estero, che si appoggiano agli instancabili volontari della «G2000». Volontari che giusto un anno fa hanno festeggiato i primi 25 anni dell’associazione.
«Troviamo bellissimo che, a distanza di tanto tempo, siamo ancora tutti qui con lo stesso sorriso. - raccontava Fabio - Per noi è una soddisfazione enorme vedere ogni anno tanti ragazzi e ragazze che, divertendosi e imparando, s’innamorano del posto che abbiamo contribuito a far rivivere con tanto impegno e fatica. Ovviamente ora ci dedichiamo più alla manutenzione ordinaria, alla custodia delle strutture, all’accoglienza e alla pulizia dei prati e dei boschi circostanti». L’ultimo tassello di questi «rifugi» scout, con progetto firmato sempre dall’architetto «Zanna Bianca», è del 2017. Grazie ad un contributo provinciale è stata portata a termine l’ultima «Casa di Caccia» in località Campozen, quella per cui nel 1993 nacque l’associazione. e, manco a dirlo, è stata battezzata «Zanna Bianca». Sopra è stata collocata una targa: «Protetta da queste vecchie mura, memoria di guerra tra uomini, è nata una pianta che ora germoglia, fiorisce e fruttifica, simbolo e realtà di pace e fratellanza».
L’ultimo saluto a Fabio Tecilla sarà domani alle 16 nella chiesa parrocchiale di Borgo Sacco.