Grandi firme per le rotatorie Il Comue punta sugli sponsor
La pubblicità è l’anima del commercio e a Rovereto, da sette anni, ha scelto di espandersi in ogni anfratto urbano arrivando perfino sulle piante. Che, oltre a decorare il paesaggio, puliscono pure l’aria. Ammiccando ai latini, quindi, ben si sposa l’adagio «pecunia non olet». Avanti, quindi, con i soldi in tasca al Comune in cambio di una «firma» accanto agli alberi.
L’importante, per ovvie ragioni di opportunità e decenza, è che a marchiare le piccole foreste cittadine non sia una fabbrica di motoseghe o diserbanti ma qualcosa di più «green». Per il resto, tutto fa brodo. L’ultimo incasso da sponsor per palazzo Pretorio, dunque, punta alla bellezza della Natura. E ha scelto il «Boschetto delle Betulle», quel giardino bucolico che accoglie i visitatori in arrivo dall’A22 e dalla Destra Adige. Garantirsi il logo aziendale in quel posto costa circa 30 mila euro da qui al 2021. Prima, però, ci sono state le rotatorie (40 mila euro all’anno) e poi i parchi «firmati», le aiuole che ospitano i monumenti dei personaggi che hanno reso grande Rovereto con il logo di una qualsivoglia società, addirittura il teatro Zandonai, con i biglietti «griffati» per sostenere la stagione.
La pubblicità d’altro canto, come detto è l’anima del commercio. Non solo per meri interessi di bottega privati ma anche per venire incontro alla cronica carenza di soldi pubblici. E i Comuni chiedono spesso e volentieri sponsorizzazioni alle aziende per far fronte a «spesucce» di manutenzione o arredo urbano senza aprire il portafoglio.
E il guadagno «facile» l’ha capito anche la biblioteca civica Tartarotti che, forte di 400 mila ingressi all’anno, ha provato a ricorrere allo sponsor per autofinanziarsi. E l’occasione, per le imprese in cerca di visibilità, è davvero ghiotta vista la notevole visibilità. Perché la biblioteca ha chiesto di finanziare - in cambio del logo in bella vista - i segnalibri e le borse per i prestiti.
Si tratta, tanto per snocciolare numeri, di 300 mila cartoncini che finiscono dentro i volumi che passano di mano in mano nel corso dell’anno e di 700 borse per contenerli. Tanta roba, in termini di promozione, che dovrebbe far gola a molte società private. In fin dei conti quello che chiede la direzione della Tartarotti è la fornitura di segnalibri e borse con il nome e il simbolo della ditta che vorrà accollarsi la spesa di produzione (ma che potrà occupare al massimo il 40% dello spazio con il proprio logo) e un pagamento alla sala di lettura di almeno 5 mila euro all’anno. Ovviamente l’offerta è al rialzo (si tratta pur sempre di un bando per guadagnare il più possibile) e dunque sarà premiato l’imprenditore che paga di più e, soprattutto, occupa meno spazio con lo sponsor. Insomma, defilato è meglio.
Ma ad ottenere successo sono soprattutto le rotatorie. Il traffico, d’altro canto, è in deciso aumento e le migliaia di occhi che osservano i rondò in strada mentre cercano di uscire dalla morsa della circolazione automobilistica sono destinatari privilegiati di un prodotto.
In città, per capirci, il numero di sponsor infilati dentro le rotonde sono già arrivati a 14. Tanta roba, quindi, che per altro non riguarda solo le imprese.
«No, la cosa bella - confermano in Comune - è che hanno aderito non solo le ditte ma anche i privati cittadini. Il servizio resto è prezioso e consiste nella sistemazione ordinaria e straordinaria degli spazi affidati con spese interamente a carico dello sponsor. Il Comune, in cambiio, acconsente all’installazione della targa recante il nome dello sponsor e alla veicolazione del marchio aziendale attraverso il sito Internet e altri canali disponibili».