Rovereto: botte a scuola 4 studenti del don Milani denunciati per rissa
Quattro nei guai per rissa e lesioni, uno pure per minacce. Così rischia di finire, dal punto di vista giudiziario, la storia del pestaggio nel corridoio del don Milani.
È sembrato evidente fin da subito: le botte al don Milani non sarebbero mai potute rimanere un episodio da gestire solo all’interno dell’istituto, possibilmente con riservatezza, se non riserbo assoluto. Perché quel giorno potrebbe essere stato commesso un reato, il che rende la vicenda un fatto di interesse pubblico. Questa è la convinzione per lo meno del commissariato di polizia, che ha fatto gli accertamenti del caso, e che ha inviato tutto all’autorità giudiziaria.
E questa è la convinzione pure della procura, che ha aperto un fascicolo, per lo meno a carico dei maggiorenni. Perché sui minori indagherà la procura dei minorenni, ovviamente, che valuterà in totale autonomia come gestire le notizie inviate dalle forze dell’ordine.
Il risultato di queste prime valutazioni, è che nei guai sono finiti più o meno tutti: denunciati per rissa e lesioni quattro studenti - compreso il figlio del genitore intervenuto per difenderlo - di cui due maggiorenni. Parte lesa della vicenda, solo l’adulto: lui - stando per lo meno alle pur interlocutorie valutazioni della fase preliminare - le ha prese e basta. E nonostante questo non ha alzato le mani sui ragazzi.
La brutta storia risale, come si ricorderà, a fine ottobre scorso. A lezioni finite, uno studente sente pronunciare il suo nome dalla finestra di un’aula e dice di essere stato preso in giro.
Così sale per affrontare i compagni. Dietro di lui il padre, che cercava di capire cosa stesse accadendo.
Da qui in poi i racconti divergono: tutti dicono di averle prese e, ovviamente, di non averle date. Quel che è certo è che nel corridoio della scuola si è verificato un episodio decisamente spiacevole: un video ha ripreso la scena. Pur confusamente, si vedono alcuni individui coinvolti, che menano le mani. Certamente, si vede una persona a terra, che viene picchiata.
A quel punto sono arrivati tutti: sia il 118 che la polizia. I primi si sono occupati dei feriti più seri - il ragazzino che, sentitosi preso in giro, era risalito in classe e il padre, che poi è colui che ha avuto i danni maggiori, con una lesione piuttosto seria al setto nasale - mentre gli agenti hanno iniziato gli accertamenti necessari per ricostruire l’accaduto.
Una ricostruzione finita, come detto, con la convinzione che quel giorno abbiano menato le mani un po’ tutti, ad esclusione dell’adulto. Ecco perché sono quattro i denunciati, ed ecco perché il reato ipotizzato è quello di rissa. Un reato che implica, di fatto, una corresponsabilità di tutti. Il commissariato ha informato dei fatti sia la procura dei minori, sia l’ufficio inquirente presso il tribunale cittadino. Perché due degli studenti coinvolti sono maggiorenni, due minorenni.
Quindi le loro strade, dal punto di vista giudiziario, d’ora in poi si divideranno nettamente.
Quanto agli studenti maggiorenni, per i reati di rissa e lesioni è stato aperto un fascicolo in procura, che adesso è ancora nella sua fase preliminare. Per uno di loro, inoltre, si procede anche per il reato di minacce: sia per via del video - fatto girare subito dopo la violenza a scuola - in cui si rivolgeva all’adulto appena picchiato con epiteti tutto tranne che amichevoli, sia per episodi dei giorni precedenti.
Questi i fatti finora. Se si arriverà a processo, tuttavia, è facile immaginare che sarà cosa lunga: i racconti già in parte fatti, dei soggetti coinvolti, sono decisamente contrastanti. Uno dei ragazzi (il figlio dell’adulto picchiato) lamenta di essere stato oggetto di bullismo. L’altro (quello denunciato anche per minacce) racconta di essere stato a sua volta aggredito senza motivo.