Il centrosinistra si ricompatta Ma è una poltrona per due con Giulia Robol e Valduga
Il centrosinistra autonomista ce l’ha fatta a ricompattare la coalizione e pure a trovare un candidato sindaco. Anzi, due aspiranti primi cittadini visto che, al tavolo dei partiti e dei movimenti che puntano a palazzo Pretorio da questo lato della barricata, ci sono due proposte e servirà quindi il «ballottaggio». «Ma il candidato della coalizione uscirà con la convergenza di tutti», assicura il segretario cittadino del Pd Carlo Fait.
Proprio il Partito democratico è riuscito a fare sintesi al suo interno e a proporre un nome di bandiera che ha messo d’accordo tutti: Giulia Robol. Gli alleati - Upt, Patt, Futura, Azione di Calenda - non hanno presentato propri esponenti.
Ma Giulia Robol, come detto, non sarà sola a giocarsi l’investitura. Dovrà vedersela infatti con Francesco Valduga, sindaco uscente e leader dei Civici attualmente al governo di palazzo Pretorio. Che, al di là dell’addio della fascia destra, sono decisi, uniti e convinti coinvitati al tavolo del centrosinistra autonomista.
L’incoronazione dell’ex assessore all’urbanistica della giunta Miorandi (che è pure ex segretaria provinciale del Pd ed ex primatista di preferenze alle urne in città), insomma, ha messo tutti d’accordo. E, soprattutto, evita fratture se non proprio annunciate comunque covate dentro i «dem». In fin dei conti, il gruppo consiliare - che da tempo si scontra con il direttivo del partito - non poteva certo sconfessare una ex compagna di squadra. Certo, resta da capire se alla fine, e stiamo parlando di giovedì e non certo del mese prossimo, l’intera coalizione convergerà su questo nome. Nome, si ripete, che il Pd ha deciso all’unanimità di presentare al tavolo delle trattative. E a scegliere saranno sei formazioni: Pd, Futura, Azione di Calenda (rappresentato da Laura Scalfi), Upt, Patt, Civici. E questi ultimi, come detto, propongono Francesco Valduga. Insomma, il ballottaggio è tra un uomo e una donna, entrambi conoscitori della macchina comunale.
«L’idea è convergere il più possibile su un nome solo. - spiega il segretario Carlo Fait - Al prossimo incontro decideremo confidando di trovarci tutti d’accordo su un candidato unico».
E in caso di pari e patta si andrà alle primarie? «Mi auguro che non servano e che in base al programma e agli accordi si possa puntare tutti su un candidato appoggiato dalle varie liste. Certo, se ci fosse troppo equilibrio si potrebbe arrivare alle primarie».
Fait è particolarmente soddisfatto della candidatura di Giulia Robol. «Nel Pd siamo tutti con Giulia, nome forte perché ha esperienza, è impegnata nel volontariato e insegna in un liceo. E mi pare che gli alleati siano d’accordo visto che conosce le dinamiche comunali e provinciali e quindi non è un salto nel buio».
E poi è una donna. «Un valore aggiunto, potrebbe essere la prima donna sindaco di Rovereto».
Alla fine, però, per amore e convenienza di alleanza si dovrà fare una scelta. E se la spuntasse Valduga? «Nessuna pregiudiziale: se la coalizione deciderà un nome saremo tutti convinti su quello, qualunque sia. Su questo siamo stati chiari».
Nessun rischio spaccatura? «No, si andrà avanti insieme. Adesso ogni lista valuterà il nome col proprio gruppo e poi si sceglierà. Però tutti riconoscono il valore e il merito di Giulia Robol; e quando dico tutti intendo tutta la coalizione. L’augurio è che entro settimana si chiuda».
Il programma? «Abbiamo già preparato una bozza di accordo programmatico che passerà nei vari direttivi e poi sarà definito insieme».
Il centrosinistra autonomista, dunque, si è ricompattato. A Trento c’è stato il forte rischio di addio del Patt, corteggiato dal centrodestra. Anche a Rovereto? «No, ma la Lega ha insistito parecchio per attirarlo in coalizione ma è sempre rimasto con noi». E pronto a votare Giulia Robol o Francesco Valduga, in realtà il nome che da tempo piace alle due stelle alpine.
A questo punto rimane da capire cosa farà il sindaco uscente (e soprattutto come si muoveranno i Civici) se la coalizione dovesse sposare la causa Robol.