Valdastico, Rovereto non ci sta «Fugatti ce lo dica in faccia»
«Il presidente Fugatti venga in conferenza dei sindaci a fare quel che ci ha promesso un anno fa e non ha mai fatto: presenti il progetto e lo difenda davanti agli amministratori del territorio che si è già espresso contro l’A31 con sbocco in Vallagarina». Il sindaco di Rovereto Francesco Valduga ha saputo le novità circa la Valdastico dai giornali. E non gli sono piaciute né nel merito - «inutile aggressione all’ambiente» - né tantomeno nel metodo, «il dialogo istituzionale è utopia». Ecco perché adesso rilancia, e invita il presidente Fugatti in Vallagarina: se vuole la Valdastico a Marco - questo il senso - lo spieghi alla sua valle. Davanti ai sindaci e con i progetti in mano.
Nella telenovela sull’A31 serve un breve riassunto. Che la giunta provinciale abbia la realizzazione della Pirubi tra gli obiettivi di programma non è una novità: ci hanno fatto sopra la campagna elettorale, ne sono convinti. Sono convinti pure che l’uscita più opportuna sia all’altezza di Marco. Solo che alla sola idea la Vallagarina si è mobilitata, ancora l’anno scorso: a parte Ala, tutti i consigli dei territori toccati dall’ipotetico tracciato hanno votato contro questa soluzione già in linea di principio. Progetti non ce n’erano, ma c’è da bucare una montagna, c’è la sorgente di Spino. I Comuni interessati hanno detto: «No grazie». Ma dalla giunta provinciale si è sempre ribadito che i territori sarebbero stati ascoltati una volta definito il progetto. Solo che il progetto di fattibilità è diventato di dominio pubblico grazie all’opposizione. Lunedì, infine, la notizia che la giunta provinciale ha inserito il tracciato della Valdastico nel Pup.
L’irritazione del sindaco Valduga è evidente. Anche perché arriva dopo il caso scuole alla Meccatronica, il caso asili, il Mart, l’Apt. Tutti temi su cui non sembra ci sia stato grande dialogo istituzionale.
«Prima di tutto ripeto la mia convinzione che la Valdastico sia un’inutile aggressione all’ambiente e al territorio. Sia perché credo che altre siano le vie di comunicazione di cui abbiamo necessità e sia perché ci sono investimenti strategici che si stanno facendo, a Rovereto e in Vallagarina, non solo sull’innovazione tecnologica, ma anche sullo sviluppo paesaggistico del territorio, per renderlo appetibile ad un turismo lento, sostenibile. La Valdastico mal si concilia con questo tipo di progettualità. Capisco che dopo l’emergenza Covid ci sia voglia di mettere in campo investimenti, ma alcuni sono più adatti di altri, evidentemente fuori scala. La Valdastico non è uno di questi».
Poi però c’è il tema del rapporto tra istituzioni. «Continuo anche in questi giorni a dire che insomma sì, ci sono alcuni segnali, della possibilità di mediazione e rapporto tra istituzioni. Ma mi rendo conto che oggettivamente il confronto non è possibile, c’è chi lo rifugge. Il presidente Fugatti, in conferenza dei sindaci, a metà maggio dell’anno scorso, si è preso un impegno: ha detto che avrebbe presentato prima di tutto ai territori la progettualità. Non lo abbiamo più visto. Abbiamo visto, grazie all’accesso agli atti dei consiglieri Manica e Olivi, lo studio di fattibilità e abbiamo preso atto di come quello studio vada approfondito, ma nel senso di evidenziare le incongruenze. Anche in quell’occasione il presidente ci disse: “Vogliamo parlarne con i territori”. Per altro, faccio notare, che non è una concessione. È così che dev’essere l’amministrare. E invece, anziché ascoltare i territori, ogni volta fanno uno strappo. Mi devo rendere conto che il dialogo tra istituzioni è utopia».
Di fronte a questo, il sindaco Valduga prova a forzare sul confronto: «Fugatti ha preso l’impegno, di fronte alla conferenza dei sindaci della Vallagarina. Chiedo e chiederò formalmente al presidente Bisoffi di convocare nuovamente la conferenza dei sindaci, con il presidente. Perché il tema non è solo di Rovereto. E perché il territorio chiede di vedere il presidente Fugatti che si prende la responsabilità politica di venire in Vallagarina a difendere questa soluzione. Vogliamo il confronto, al più presto».