Dall'1 agosto nelle stazioni vi verrà misurata la febbre: oltre 37,5 si resta a terra
Dal prossimo primo di agosto per salire sulle “Frecce” di Fs o i treni “Italo” nella stazione dei treni di Rovereto bisognerà prima farsi misurare la temperatura corporea. Addetti muniti di termoscanner si assicureranno che nessun passeggero dei treni ad alta velocità abbia più di 37,5 gradi. Le misurazioni saranno eseguite direttamente sui binari, in prossimità delle porte del convoglio che di volta in volta saranno aperte per l’accesso dei passeggeri. Gran parte dei portelloni delle carrozze quindi rimarrà chiusa, per convogliare i passeggeri verso gli accessi presidiati dai rilevatori. La sfida logistica, per Trenitalia, sarà mantenere le tempistiche di percorrenza nonostante un prevedibile aumento del tempo di sosta in stazione.
La nuova misura di sicurezza, che sarà attiva dalle 6 del mattino alle 23, è stata adottata da Trenitalia a seguito del Dpcm del 14 luglio e riguarderà, in Regione, anche le stazioni di Trento, Bolzano ed Ora.
Oltre all’introduzione del personale in stazione dotato di termometri ad infrarossi, la norma nazionale conferma le misure già adottate per treni e stazioni: le sanificazioni costanti di tutti gli ambienti, i dispenser di gel igienizzanti per le mani, i safety kit a tutti i viaggiatori dei treni ad alta velocità, l’obbligo della mascherina, i percorsi differenziati in ingresso e uscita dal treno e in stazione.
«Ma queste norme, come tutte quelle introdotte dal governo Conte attraverso i Dpcm, sono subordinate al mantenimento dello “stato di crisi” - spiega il dirigente provinciale Roberto Andreatta -. Se non fosse prorogato, verrebbe meno la base giuridica di tutti i provvedimenti anti Covid».
La misurazione della temperatura resterà in vigore a tempo indeterminato e, in vista della riapertura delle scuole a settembre, sarà estesa anche ai treni di media percorrenza, aggiungendosi alla lista delle nuove disposizioni che normeranno il trasporto dei pendolari. «Da settembre il vero tema in termini di trasporto pubblico - sottolinea Andreatta - sarà la prevenzione degli assembramenti. Ad oggi l’utilizzo dei treni è esattamente il 50% di quanto non fosse nello stesso periodo nel 2019. A settembre questo tasso di utilizzo dei mezzi pubblici è certamente destinato ad aumentare, ma non si tornerà ai livelli pre Covid. È stato certificato il calo della propensione all’utilizzo del trasporto pubblico, soprattutto per gli spostamenti in città. Insomma, il pendolare si sta orientando sempre più verso l’utilizzo del mezzo privato».
Una dinamica che, sulla piazza di Rovereto, rischia di far collassare il già precario sistema viabilistico cittadino. «Tra le soluzioni di sistema proposte, l’incremento dell’utilizzo della bicicletta è quella che nel rapporto costi-benefici risulta di gran lunga la più vantaggiosa».