Al Follone accordo raggiunto sarà demolito anche l'ultimo edificio nel piazzale
«Il signor Paolo Angeli si impegna a rilasciare l’immobile entro e non oltre il 31 agosto 2020. Il Comune si impegna a riconoscere il “bonus diritto” consistente in 18 mensilità dell’ultimo canone locativo corrisposto per la cessione aziendale entro trenta giorni dall’istanza presentata dal signor Angeli per l’avvenuta interruzione dell’attività».
È riassunto in questi due punti lo storico accordo con il quale il Comune di Rovereto è riuscito a convincere il titolare dell’ultima attività che era rimasta in piedi nel piazzale del Follone: l’officina Angeli. La firma è di ieri e scrive la parola fine sotto una vicenda lunga anni.
«Si arriva a chiudere la partita senza contenziosi e, nonostante lo sfratto esecutivo, non si andrà per vie legali» commenta un soddisfatto Luigi Campostrini, il dirigente dell’ufficio tecnico comunale. «Abbiamo già contattato l’impresa aggiudicataria che dal primo settembre effettuerà le demolizioni e nell’arco di dieci giorni avverrà la rimozione dei volumi rimasti».
Anche l’ultimo ostacolo che si trovava sulla travagliata strada del progetto per la riqualificazione dell’area del Follone, ben 17 mila metri quadrati in pieno centro, è stato abbattuto. «Il nuovo sindaco ora potrà progettare il Follone avendo carta bianca, senza vincoli», aggiunge Campostrini che, oltre ad illustrare le varie fasi della trattativa, si sofferma sul metodo. «Ha prevalso il fare comunità ed anche Angeli si è convinto della validità del progetto. Credo sia stato questo a cambiare le cose dopo che si era tentata una mediazione volontaria in tribunale, fallita». A onor del vero, come racconta lo stesso Campostrini, il Comune aveva chiesto ed ottenuto anche lo sfratto esecutivo, che sarebbe diventato effettivo però soltanto nel 2021 a causa delle lungaggini legate al Covid. «Non abbiamo mai mollato, abbiamo cercato il dialogo, lavorato molto sotto traccia ma sempre con trasparenza».
Come si ricorderà gli edifici del Follone sono stati demoliti un po’ alla volta nel corso di questi anni. L’idea è quella di realizzare un grande parcheggio interrato e ricavarne spazi verdi, di cui oggi più che mai le città hanno bisogno. Per alcune attività, complice l’età pensionabile, l’abbattimento ha coinciso con la chiusura. Per altre il Comune, «lavorando di fioretto con Trentino sviluppo» è riuscito a trovare nuovi spazi e nuove prospettive: «L’officina Calzà e la falegnameria Maraner ora sono in questi spazi a San Giorgio, si sono impegnati a fare anche didattica e sono entrati a far parte del polo della Meccatronica». «Angeli però - spiega il dirigente - era incompatibile con una riallocazione di questo tipo».