Nuovo centro commerciale all'ex SAV di S. Ilario? Lo stop del Comune
A Rovereto di supermercati ce ne sono già troppi, e il Comune non ha intenzione di accettare che l'ex mangimificio Sav a Sant'Ilario diventi un centro commerciale o un ipermercato.
«Non ci saranno nuovi supermercati a Sant’Ilario. Anzi, di concerto con la Provincia bisogna pensare ad avviare una riforma urbanistica commerciale che escluda da alcune zone della città settori merceologici come quello alimentare. In questi casi le motivazioni, per sancirne l’esclusione, andrebbero trovate nell’impatto che si creerebbe sul traffico, sull’inquinamento e sulla qualità delle relazioni sociali». Non si è fatta attendere la risposta dell’amministrazione comunale alla notizia (l’Adige ieri) su un possibile nuovo centro commerciale nella zona nord della città. La trattativa tra Conad e Itea, confermata dal presidente della Dao Ezio Gobbi («È prematuro parlare di un investimento del gruppo in quell’area. C’è un’ipotesi valutativa, anche se siamo interessati a tutte le opportunità reali o potenziali che siano») non è piaciuta alla giunta Valduga. Ed oggi è quindi il neo assessore all’Urbanistica Andrea Miniucchi a mettere in chiaro la visione dell’amministrazione su quella parte della città.
«Due sono i motivi - ha chiarito l’assessore – per cui l’apertura di un supermercato nell’area dell’ ex Sav di Sant’Ilario è da ritenersi improbabile. Da una parte sul sito gravano vincoli urbanistici e di carattere storico culturale. Infatti, l’area è vincolata da una lottizzazione che prevede la realizzazione di edilizia economico popolare. Non solo, nel dicembre del 2019 è stato intavolato un dialogo per valutare la possibilità di porre un vincolo diretto di interesse culturale. Invece, su un altro piano l’iniziativa è inopportuna, perché è innegabile che certe scelte da parte della proprietà devono prevedere un confronto con la stessa amministrazione che ha investito mezzo milione di euro per liberare l’area dalle strutture fatiscenti». Di fatto, la giunta Valduga 2 oggi si oppone, o almeno annuncia di farlo, alla costruzione di un altro esercizio della grande distribuzione organizzata, dopo che negli scorsi cinque anni è stata a guardare di fronte al proliferare di supermercati nell’area sud.
«La progettualità dell’amministrazione comunale - sottolinea Miniucchi - ha prospettive di riqualificazione complessiva, partendo da interventi sulla mobilità della zona nord, necessari per liberare dal traffico la statale del Brennero e favorire la realizzazione di percorsi ciclabili di collegamento sovralocale. Un progetto che contempla la riorganizzazione dello spazio urbano con particolare attenzione alle funzioni di interesse collettivo. Ciò non vuol dire escludere a priori il commercio, settore storicamente presente a Sant’Ilario. Ma significa che in alcuni specifici ambiti, non caratterizzati da valori storico culturali, si può considerare il commercio come riservato ad alcune categorie merceologiche. Ad esempio, i beni a supporto alla produzione agricola, una funzione che assieme alle altre può contribuire a riqualificare le strutture e degli spazi esistenti».
In ultima analisi, il metodo che l’amministrazione Valduga vuole portare avanti è quello del confronto e della condivisione partecipata fra più soggetti pubblici e privati. Infatti, conclude Miniucchi: «Il Comune può assumersi il compito, assieme alla proprietà degli immobili (di Itea, ndr), di approfondire le potenzialità dell’area attraverso una riflessione allargata ai diversi soggetti, circoscrizione in primis, che animano la vita del quartiere. Solo in questo modo sarà possibile immaginare un futuro diverso per Sant’Ilario, dove funzioni pubbliche e private dialogano all’interno di un tessuto urbano riqualificato». E.D.R.