Il Comune di Rovereto taglia gli affitti dei suoi locali in locazione ai commercianti
l Comune di Rovereto, nelle vesti di “padrone di casa”, taglia l’affitto ai locali pubblici. Un taglio peraltro ampio: il 50% del canone. Il provvedimento, approvato dalla giunta nell’ultima seduta, ha un peso relativo, visto che sono solo quattro gli immobili comunali tra bar, mense e rifugi che ospitano locali pubblici. Ma può avere un “effetto domino” importante, inducendo anche i tanti padroni di immobili privati che affittano a baristi e ristoratori a concedere sconti ai propri inquilini. Almeno, è ciò che spera Confcommercio.
«La volontà dell’amministrazione - si legge nella delibera - è quella di fornire strumenti concreti per aiutare gli operatori a superare l’attuale fase emergenziale. È evidente infatti che in tale fase gli esercizi pubblici in questione si sono trovati a dover corrispondere un canone risultato improvvisamente più oneroso del passato a causa della riduzione del volume d’affari conseguente alla chiusura obbligata per più di due mesi e la riapertura comunque soggetta a importanti vincoli e restrizioni, con conseguente difficoltà di adempiere al pagamento dello stesso».
I locali pubblici beneficiati dal provvedimento sono: bar Iris di Aldighieri Giorgio (taglio del 50% del canone per il periodo luglio–settembre); Risto 3 società cooperativa (mensa scolastica, taglio del 50% del canone per il periodo aprile–settembre); Russo Romeo (bar Noriglio, taglio del 50% del canone per il periodo aprile–dicembre); Tecnoristo 4.0 di Busolo Paolo (Rifugio Zugna, taglio del 50% del canone per il periodo aprile–dicembre).
«È un bel segnale, che può fare solo che bene - commenta Marco Fontanari, presidente dell’Unione Commercio e Turismo e a sua volta ristoratore -. Un nuovo provvedimento che si aggiunge a quelli già adottati dall’amministrazione comunale, che dobbiamo riconoscere ha fatto tanto per la categoria. Tra la politica dei parcheggi all’ampliamento agevolato dei plateatici, il Comune è venuto decisamente incontro alle nostre esigenze. Soprattutto ha funzionato molto bene il bando di contributi per la riqualificazione dei locali, con oltre 120 imprese che hanno fatto domanda di ricevere il contributo del 50% (su un massimo di 40mila euro, ndr)».
La speranza, come detto, è che ora anche i privati si passino una mano sul cuore. E anche sul portafogli. Perché, a conti fatti, sfrattare un’impresa perché in ritardo con il pagamento dell’affitto può essere, argomentano gli uffici di Confcommercio, addirittura controproducente: difficile trovare da affittare un immobile commerciale in città di questi tempi, visti i tanti spazi sfitti. «Sarebbe conveniente anche per i privati padroni di immobile concordare con i propri affittuari sconti o sospensioni del canone e dare tempo di rientrare. Per quella può essere la mia percezione, i dati che raccolgo dai nostri associati parlano di diversi proprietari di immobili che hanno capito il momento. Certo, ce ne sono altri che non sentono ragioni».
«Non c’è dubbio - conclude Fontanari - che il tema degli affitti sarà tra i principali che governo e amministrazioni locali dovranno affrontare, perché l’effetto di questa situazione si farà sentire per tutto il 2021 e se non sarà gestita rischia di azzoppare la ripresa, quando questa finalmente arriverà».