Inchiesta aperta sulla morte nell'auto nell'Adige, il funerale di mamma e figlio sarà insieme
Sarà un’indagine della procura di Rovereto a chiarire l’esatta dinamica della tragedia, che il 23 dicembre è costata la vita a Giovanna Perzolli, 69 anni e Michele Tranquillini, 27. E fin da queste prime battute è chiaro che si tratterà di un’indagine approfondita: il pm Fabrizio De Angelis sembra intenzionato a chiedere l’autopsia per la donna, che quel giorno era alla guida. Accertamento non necessario, invece, per il ragazzo, per il quale ieri è stato firmato il nulla osta alla sepoltura. Ma poco cambia: la famiglia ha scelto di salutarli assieme, quindi non è stato fissato alcun funerale.
Due sono le risposte a cui l’inchiesta dovrà rispondere: perché quella macchina ha sterzato e se quel dramma, in presenza di un guard rail, si sarebbe potuto evitare.
Della tragedia, che è costata la vita a due persone, a distanza di giorni si sa poco. Certa è solo una cosa: l’auto viaggiava in direzione nord e, giusto nel punto in cui manca il guard rail, è finita di sotto. Sulla scarpata prima, senza alcuna possibilità a quel punto di fermare la corsa. E in acqua poi. Dove madre e figlio non hanno avuto scampo: all’arrivo dei soccorsi, pur tempestivi, la macchina si era inabissata da troppo tempo per immaginare di trovarli vivi.
Sull’asfalto non ci sono segni di frenata, o altri segni che aiutino a immaginare la traiettoria. Si resta sul campo delle ipotesi: qualcosa è accaduto in macchina, magari una distrazione. Un malore che ha colpito la donna alla guida. O un imprevisto sulla carreggiata: un animale che ha tagliato la strada. O ancora lo scontro con qualcuno, che poi però si sarebbe allontanato senza dare l’allarme. L’indagine che si profila servirà a rispondere a queste domande.
Un primo passo è stato fatto ieri, quando le carte sono state portate in procura e il pm ha potuto visionarle. Si è deciso di ordinare l’autopsia sul corpo della donna, proprio per verificare se ci possa essere stato un malore, all’origine di quella sterzata. Per il figlio invece non sarà necessario attendere oltre: il nulla osta è stato firmato ieri in giornata. Inutile verificare quel che già si immagina: è morto annegato.
Sembra probabile una perizia sull’auto - o in generale sulla possibile dinamica - anche se non è al momento stata ordinata. D’altronde non è tra gli atti urgenti: gli elementi di prova, su questo fronte, saranno inalterati. E certo la decisione, riguardo alla consulenza tecnica, dipenderà anche dagli elementi che i carabinieri hanno ricostruito, parlando con i testimoni. Sia coloro che hanno visto l’auto in acqua, sia coloro (se ce ne sono) che hanno visto il momento dell’uscita di strada.
Su tutta l’indagine, aleggia un dato: l’assenza di quel guard rail. Perché qualsiasi sia stata la causa della caduta in acqua, un dettaglio sembra incontrovertibile: se lì ci fosse stato il guard rail, quella macchina non sarebbe finita in Adige. E quindi non è escluso che l’inchiesta valuti eventuali responsabilità - a titolo di colpa, non certo di dolo - anche in questo senso.
Ieri il pm Fabrizio de Angelis ha firmato il nulla osta alla sepoltura di Michele Tranquillini, ma la famiglia non ha fissato la data dei funerali: madre e figlio si vogliono salutare assieme, in una cerimonia congiunta. Impensabile immaginare due funerali separati, dopo una vita trascorsa così a stretto contatto. Quindi anche Michele aspetterà. L’addio a lui e Giovanna sarà organizzato quando sarà disposto il nulla osta anche per lei. A questo punto, dopo l’autopsia.