Olivi: «Il futuro per Rovereto è con Riva ma la Provincia vuole l'ambito con Trento»
Nel dibattito innescato dall'appello pubblico degli esercenti del centro storico (a fianco, il loro nuovo intervento), c'è un elemento che riemerge prepotentemente: il destino turistico di Rovereto e della Vallagarina. Una prospettiva che la Provincia ha "schiaffeggiato" (parola dei commercianti) considerando il basso Trentino un ambito non turistico. Una scelta che lo stesso Valduga, nella sua risposta ai commercianti, ha stigmatizzato.
Ma le difficoltà di un rilancio economico in chiave turistica sono, per Rovereto, appena all'inizio. Lo ricorda - dopo averlo sostenuto in tutti i contesti per mesi - il consigliere provinciale del Pd Alessandro Olivi. «La nuova legge provinciale (legge Failoni, ndr ) ha ridefinito ruolo, regole e finanziamento delle Apt, ed introdotto un nuovo ente intermedio tra Apt locali e Trentino Marketing: le agenzie territoriali d'area (Ata, ndr ) affidando loro la promozione del prodotto turistico interambito». Al di là del parere negativo sull'opportunità di creare altri "carrozzoni pubblici", che drenerebbero per legge il 10% dei proventi della tassa di soggiorno, Olivi punta il dito proprio sulla definizione degli ambiti: perché è in questa partita che Rovereto rischia di essere tagliata fuori dalla possibilità di costruire un futuro coerente di sviluppo turistico-economico. «L'idea della giunta provinciale è creare quattro ambiti. Due per le dolomiti ("Dolomiti" e "Dolomiti di Brenta") una per il Garda e la quarta, che possiamo chiamare "resto del mondo", dove mettere dentro Rovereto, Trento, la Val Sugana, e tutte le località ulteriori. Così - mette in guardia Olivi - si reciderebbe il collegamento con l'Alto Garda, che io considero naturale per Rovereto e la Vallagarina».
«Proprio quando si torna a parlare del collegamento ferroviario tra Rovereto e Riva - argomenta ancora Olivi - la promozione turistica di Rovereto, Vallagarina, Baldo ed altopiano cimbro finirebbe "diluita" in un macroambito dove il vantaggio competitivo di Rovereto, di essere cioè la città più vicina al Lago, verrebbe annullato».
Da qui l'appello di Olivi. Visto che il processo di costruzione della "quarta Ata" dovrà per legge vedere anche il contributo dei territori, gli amministratori lagarini e degli altipiani devono organizzarsi e farsi sentire, per indirizzare lo sviluppo sinergico di Rovereto, Baldo e Folgaria di concerto con l'Alto Garda.