Artrosi del ginocchio, la cura con l'adipe si fa anche a Rovereto ed Arco: "Molti pazienti, da tre anni" spiega il primario, dottor Cortese
ROVERETO - L'ospedale di Negrar, e il suo primario ortopedico dottor Zorzi, sono stati abili a farsi dedicare un articolo di rilievo nazionale dell'Agenzia Ansa sulle nuove frontiere della cura dell'artrosi del ginocchio. Ne abbiamo scritto nei giorni scorsi. Ma anche all'ospedale di Rovereto si esegue da tre anni lo stesso trattamento, presto inserito nel quadro di un protocollo nazionale.
Ce lo spiega il dottor Fabrizio Cortese, direttore dell'Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia di Rovereto ed Arco.
"Ho letto ieri sul vostro sito l’articolo riguardante la cura dell’artrosi di ginocchio mediante iniezioni di cellule adipose in cui veniva riportata l’esperienza dell’ospedale di Negrar su questa tecnica. Mi permetto di far osservare che la stessa identica tecnica viene utilizzata da circa tre anni anche presso il reparto ortopedico che dirigo e che svolge la propria attività negli ospedali Rovereto ed Arco. Il trattamento con cellule mesenchimali prelevate dal tessuto adiposo del paziente mediante una mini-liposuzione viene trattato, filtrato ed iniettato nell’articolazione ammalata. Nella realtà di Rovereto abbiamo trattato con questa tecnica circa 70 pazienti e non solo sull’articolazione del ginocchio ma anche in casi di artrosi di caviglia e di spalla.
Ovviamente la nostra esperienza è numericamente limitata rispetto a Negrar anche perché, essendo noi un reparto ospedaliero pubblico, le indicazioni a questo tipo di trattamento sono estremamente rigorose e basate solo su criteri scientifici. A dimostrazione di ciò entreremo a breve in un gruppo di studio multicentrico coordinato dal laboratorio di Biotecnologie applicate all’Ortopedia dell IRCCS Galeazzi di Milano che raccoglierà i dati su queste tecniche innovative per pubblicarli su riviste internazionali.
Nel reparto di Ortopedia di Rovereto-Arco vengono anche eseguiti altri trattamenti riparativi della cartilagine per esempio con concentrati piastrinici (PRP) preparati dal Centro Trasfusionale di Rovereto o impianti di cellule mesenchimali prelevate dal midollo osseo del paziente.
Credo quindi di poter affermare, senza tema di smentite, che siamo un reparto all’avanguardia nel trattamento delle lesioni dalla cartilagine sia del ginocchio che della caviglia cui si rivolgono anche molti pazienti provenienti da altre regioni e pertanto ritengo sia corretto che i cittadini trentini ne siano informati per poter decidere liberamente dove essere trattati" conclude il primario.