Ambiente / La decisione

Guerra alla zanzara tigre: multe salate a coloro che sgarrano

Tocca ai cittadini tenere puliti i propri ambiti. Per chi non collabora multa da 25 a 250 euro. L’insetto molesto è arrivato a Rovereto 25 anni fa, trasportato con le gomme importate dal Sudamerica

di Nicola Guarnieri

ROVERETO. Se per qualcuno il Covid-19 è stato diffuso dai pipistrelli, diventati improvvisamente il nemico pubblico numero uno, c'è un altro animaletto inserito da ben più tempo nella «black list» degli enti pubblici: la zanzara tigre. Il fastidioso insetto, da quando ha fatto capolino in città, è diventato un bersaglio da colpire e distruggere.
 

Per capirci sono 25 anni che il Comune le prova tutte per liberare l'urbe dal ronzante malefico «bonificando» ogni anno i luoghi di frequentazione dei cittadini e invitando gli stessi a fare la propria parte adottando comportamenti virtuosi. Sembrava un messaggio chiaro e facilmente recepibile ma così, evidentemente, non è. Tanto che palazzo Pretorio è ora costretto a firmare un'ordinanza perentoria: roveretani, tenete puliti i vostri ambiti o scattano le multe salate. Non solo, perché oltre alla sanzione amministrativa da 25 a 250 euro il raid puntivo contro l'insetto sarà condotto direttamente da piazza del Podestà girando poi il conto dell'intervento al residente inadempiente. Insomma, dopo le lamentele per le punture, i mugugni per i ronzii e le molestie per qualcuno insopportabili parte ora l'offensiva finale, l'Armageddon. Perché le soluzioni adottate per scacciare definitivamente l'indesiderato inquilino non si sono rivelate del tutto efficaci. I monitoraggi, a dire il vero, sono datati.


Il Comune, già negli anni Novanta del secolo breve, ha controllato l'eventuale presenza di «Aedes albopictus» che oggi incide sulla qualità della vita pur non provocando allo stato attuale rischi particolari. Il fenomeno, però, è esploso in tutta Italia tanto che l'Istituto superiore di sanità ha diramato linee guida per evitare la proliferazione dell'insetto e mantenerne sotto controllo la popolazione.A Rovereto, per contenere l'infestazione, l'amministrazione comunale ha intrapreso una campagna di prevenzione sulle aree pubbliche nonché un battage informativo rivolto alla cittadinanza. Va ricordato, poi, che la zanzara tigre depone uova che si sviluppano in acque stagnanti. L'habitat ideale sono quindi le piccole raccolte d'acqua, i tombini, i barattoli, le lattine, i sottovasi, le bacinelle, i depositi e i contenitori per l'irrigazione degli orti, gli innaffiatoi... tutto quello, per capirci, che ospita ristagni. Nonostante le continue battaglie, però, la zanzara si è diffusa a zone della città non interessate in passato e, visto che tali interventi sono necessari ma non sufficienti, si deve ora estendere anche alle aree private l'applicazione delle linee guida comunicate dall'Iss.

La relazione sulla disinfestazione condotta dal Museo Civico, d'altro canto, spinge sulla massima collaborazione dei privati. I provvedimenti di prevenzione e di bonifica attuati nelle sole aree pubbliche, infatti, non sono sufficienti a mantenere la presenza della «tigre» sotto la soglia di sopportabilità. Per questo, dal 15 giugno al 31 ottobre, la cittadinanza, gli amministratori condominiali e i titolari di attività economiche in generale dovranno evitare qualsiasi tipo di ristagno d'acqua nelle piscine, nelle vasche, in depositi di qualsiasi tipo favorendo in tal modo la formazione di focolai di infestazione da parte d insetti molesti, in particolar modo della zanzara tigre.

L'ordinanza, poi, intima di «non abbandonare oggetti e contenitori di qualsiasi tipologia, dimensione e natura (compresi copertoni, bottiglie, sottovasi di piante e simili) nei cortili, nei giardini di pertinenza condominiale, nei terrazzi e all'interno delle abitazioni e delle proprietà private ove possa raccogliersi l'acqua piovana e mantenersi in forma stagnante; di svuotare sempre i contenitori di uso comune come sottovasi di piante, piccoli abbeveratoi per animali domestici, annaffiatoi procedendo, giornalmente, alla loro pulizia mediante lavaggio o capovolgimento, avendo cura di versare l'acqua presente direttamente sul terreno; di procedere ove si tratti di oggetti non abbandonati, bensì sotto controllo della proprietà privata, alla loro accurata pulizia e alla chiusura ermetica con coperchi o con teli plastici evitando in quest'ultimo caso la formazione di avvallamenti nei quali si possa raccogliere l'acqua; di provvedere entro due giorni, allo svuotamento di tutti i contenitori di cui sopra quando, a seguito di precipitazioni atmosferiche, negli stessi si sia creata una raccolta di acqua stagnante; di introdurre nelle piccole fontane ornamentali di giardino pesci larvivori (come ad esempio i pesci rossi, gambusia) ovvero provvedere autonomamente a disinfestazioni periodiche dei focolai larvali, facendo uso dei presidi medico-chirurgici distribuiti gratuitamente a chi ne faccia richiesta all'Urp o alla biglietteria del Museo Civico oppure reperibili a pagamento nelle farmacie comunali».

Per quanto riguarda gli orti o comunque gli appezzamenti di terreno, il Comune chiede «di privilegiare l'annaffiatura diretta tramite pompa». Un occhio particolare va poi messo nei cimiteri dove è chiesto di trattare con prodotti larvicidi l'acqua presente nei vasi portafiori oppure riempirli con sabbia fine. Per chi, sgarra, come detto, arriverà una multa fino a 250 euro.

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