Variante al Piano urbanistico, nuova cornice che rende possibile lo svincolo della Valdastico a Rovereto
La giunta ha approvato il documento preliminare riguardante l'ampliamento verso sud dell'area potenzialmente interessata dai nuovi collegamenti fra Trentino e Veneto
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TRENTO. Atto formale della giunta provinciale per preparare il terreno al contestato prolungamento dell'autostrada della Valdastico, fino a Rovereto.
L'ipotesi del nuovo svincolo proprio nella città della Quercia (si pensa in particolare alla zona sud) è da tempo criticato dal Comune di Rovereto, che contro l'autostrada ha anche inviato una diffida alla Provincia.
Anche altri comuni, come Besenello che ha agito pure in giudizio, nonché i sindaci di cinque municipi del Pasubio (Vallarsa, Trambileno, Vallarsa, Posina, Valli del Pasubio) si sono schierati contro l'attraversamento dei loro territori dall'austostrada A31, il cui tratto a nord dell'A4 oggi va da Vicenza a Piovene Rocchette (da dove si intende prolungarla fino in Vallagarina innestandola sull'Autobrennero).
Ieri l'esecutivo di piazza Dante ha approvato il documento preliminare, come spiega una nota stampa, "ai fini dell’adozione della variante al Piano urbanistico provinciale relativa al cosiddetto corridoio di accesso Est, ovvero, in particolare, ai collegamenti fra il Trentino e la regione Veneto".
Il documento - scrive ancora la Provincia - accompagnato dal Rapporto ambientale preliminare, indica gli obiettivi della variante, assieme agli elementi di valutazione e di metodo che guideranno il percorso legislativo fino all’approdo in Consiglio provinciale, previsto con ogni probabilità per la fine del 2021.
“La delibera - sottolinea l’assessore Tonina – propone, sul tema dei collegamenti con il Nord Est, elementi di valutazione che riguardano il Trentino del futuro, prendendo in considerazione le esigenze di collegamento infrastrutturale in ragione delle ricadute territoriali.
Non riguarda quindi direttamente l’eventuale percorso del collegamento autostradale previsto da tempo fra il Trentino e il Veneto e non contiene elementi di natura progettuale.
Ci muoviamo nella cornice del Piano urbanistico attuale, che individua, come noto, connessioni sia interne che esterne alla provincia. Riguardo a queste ultime, ed in particolare riguardo al corridoio Est, il Pup vigente restringe il campo all'asse della Valsugana, con approdo a Trento.
Il documento approvato dalla giunta, e la variante urbanistica che ne consegue, ampliano il raggio di visione, considerando, in termini di approdo sulla A22, una prozione più ampia di territorio, i cui margini si estendono fino a Rovereto e al Trentino meridionale.
L’altro elemento di novità è considerare in termini integrati ogni nuova scelta rispetto al quadruplicamento ferroviario lungo l’asse Nord-Sud, per governare i movimenti di merci e persone interprovinciali e interregionali a medio-corto raggio, cioè quelli che non verranno intercettati direttamente dalla ferrovia del Brennero, anche una volta terminato il tunnel e il relativo quadruplicamento ferroviario, e che necessitano quindi di soluzioni ad hoc”.
Nella nota stampa si sottolinea che la delibera approvata dalla Giunta provinciale contiene elementi di metodo e di merito significativi, in materia di collegamenti extraprovinciali. Il primo riguarda l’ampliamento del quadro generale nel quale inserire le eventuali proposte – autostradali o di altra natura – tese a migliorare i collegamenti fra il Trentino e il resto del Nord Est italiano, avendo come asse di riferimento le infrastrutture che ci collegano all’Europa lungo l’asse del Brennero. L’orientamento generale è quello di superare una visione centrata solo sull'asta della Valsugana e quindi sull’inevitabile sbocco su Trento. Ampliare le dimensioni del corridoio vuol dire risolvere le problematiche di attraversamento della Valsugana, valutando le opportunità di altri percorsi e di un altro approdo, come quello di Rovereto.
L’intuizione di fondo della variante riguarda quindi la necessità di un altro polo attrattore oltre a quello del capoluogo, nel Trentino meridionale.
Un polo che interagisca con i territori più vicini (compresa la bassa valle dell’Adige e l’Alto Garda) anche sulla base dei collegamenti in fase di realizzazione o di programmazione.
Ciò vale anche per il rapporto fra eventuali nuove scelte di carattere infrastrutturale e la ferrovia del Brennero.
Il potenziamento della dorsale nord-sud, infatti, potrebbe non essere sufficiente o non impattare in maniera apprezzabile sulle necessità legate a percorrenze più brevi.
Per il traffico commerciale dalle valli venete a quelle del Trentino sud-orientale, quindi, si profila la necessità di disporre di altre infrastrutture.
Il documento approvato - spiega la giunta - è un documento urbanistico di carattere programmatico, che fornisce i dati territoriali che supporteranno il legislatore nell’adozione delle sue scelte. Al tempo stesso, la delibera approvata dalla Giunta avvia anche il confronto previsto dalle normative vigenti prima dell'adozione della vera e propria variante al PUP e dell’approdo del disegno di legge finale in Consiglio provinciale. Già in questa fase il Consiglio è coinvolto, assieme ai Comuni, alle Comunità e al Consiglio delle Autonomie Locali, che hanno rispettivamente 120 e 90 giorni di tempo per esprimere le proprie osservazioni e proposte.
“La Provincia autonoma – spiega l’assessore Tonina - non è titolare di alcuna opera, né ha alcun obbligo giuridico pressante. Ma è certamente tenuta a determinare le condizioni di sistema affinché si possano realizzare dei miglioramenti nei collegamenti esterni al territorio provinciale, in uno spirito di leale collaborazione con lo Stato e le altre istituzioni territoriali, comprese le altre regioni e province del Nord Est. Non stiamo dunque approvando progetti o tracciati, ma, consapevoli come siamo di essere parte di una rete più ampia, vogliamo valutare in maniera completa e approfondita le ipotesi di nuovi collegamenti extraprovinciali, anche integrati con i collegamenti interni, ed esprimerci di conseguenza, guardando al futuro del nostro territorio”.