Urbanistica / Il problema

Rovereto, una città «accerchiata» dai supermercati e centri commerciali, il malumore dei negozianti del centro

Giovedì è stato inaugurato l’Eurospin da 1500 metri quadrati, poi tocca all’iper-Conad a Sant’Ilario, Marco Fontanari: «Da nord a sud, assediati dalle nuove superfici. Mi chiedo se la misura non sia colma»

ROVERETO. Giovedì primo luglio è stato inaugurato il nuovo Eurospin di via del Garda, nell'area ex Favorita, all'ingresso sud della città. Sei milioni di euro di investimento da parte del colosso italiano dei discount, per 1.500 metri quadrati di superficie commerciale e 40 nuovi posti di lavoro. Alla domanda, che sempre i roveretani si pongono quando vedono l'apertura di un nuovo supermercato, i responsabili dell'investimeno hanno già risposto sull'Adige: «Sì, nonostante la forte concorrenza nell'area, è conveniente aprire nuovi punti vendita a Rovereto».

Il che peraltro la dice lunga sulla politica dei prezzi che i grandi gruppi commerciali adottano in Trentino, capace di rendere conveniente un negozio pur in un bacino di utenza così ridotto ed in un regime di concorrenza così elevata. Del resto, gli hard discount veneti qui non si sono mai visti.

Al di là della partita immobiliare sull'area, che appartiene alla Rovim di Paolo Signoretti e Heinz Peter Hager, e che vedrà a breve anche l'avvio del cantiere della nuova pista ciclabile, è di primo piano il dibattito urbanistico. Anche qui, niente di nuovo: da anni (da circa il 2013, quando la giunta Miorandi aprì al commerciale anche il lato est di via del Garda) i commercianti del centro città, soprattutto del centro storico, esprimono perplessità sulla concentrazione di grandi superfici di vendita agli ingressi nord e sud della città.

Via del Garda ospita ad oggi l'Eurospin, il Lidl, Aldi, l'Interspar del Millennium e l'Orvea del gruppo Poli, per tacere dell'Md appena oltre la rotonda con via Abetone. L'ingresso nord, ancor più congestionato, sta invece per salutare a Sant'Ilario l'arrivo di un nuovo supermercato, un Conad (anche qui 1.500 metri quadrati e 40 addetti) e il nuovo negozio della Sav, che raddoppierà rispetto ad ora. Il tutto, si sostiene da più parti, ai danni del commercio del centro città.

Alfiere dei malumori dei commercianti "piccoli" è Marco Fontanari, presidente dell'Unione commercio e turismo: «L'accerchiamento delle botteghe è completo. Ora sia all'ingresso sud che nord della città un cittadino, un visitatore o turista incontra traffico, code, vari supermercati e centri commerciali. Direi che nessuno può essere invogliato ad andare verso il centro storico per i suoi acquisti».

Fontanari non punta il dito contro gli attori privati. «Ci mancherebbe, la libertà di impresa non si tocca. Se dopo valutazioni e studi i grandi gruppi della distribuzione organizzata valutano che aprire a Rovereto è conveniente, hanno tutto il diritto di farlo. Certo, prima o poi questa corsa dovrà finire: mi chiedo quando la misura sarà colma. Comunque, le nostre perplessità, sempre esposte, sono verso una programmazione di sviluppo del territorio che secondo noi è debole o comunque non di medio o lungo periodo. Consideriamo anche improrogabili dei provvedimenti viabilistici, perché la presenza di tutti questi supermercati contribuisce alle code che si incontrano in entrambi gli accessi alla città».

In ultimo, una considerazione di carattere economico. «Mi domando se il continuo passaggio da industriale a commerciale di tanti spazi della città sia alla fine compatibile con il piano provinciale di sviluppo economico per Rovereto, quello della tante volte annunciata industria 4.0. Insomma, se tutti gli spazi industriali diventano commerciali, dove si insedieranno le nuove imprese che la rivoluzione meccatronica e green dovrebbe generare?».

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