Truffa dello specchietto rotto al parcheggio: anziana salvata dal cassiere della banca
Aveva appena parcheggiato quando un uomo le si è avvicinando indicandole il danno che durante la manovra la donna avrebbe arrecato a un'altra vettura: da qui l'accordo per un immediato risarcimento di 200 euro. Ma poi per il truffatore qualcosa è andata storta
TRENTO. Tornano in Trentino "i truffatori dello specchietto" e prendono di mira gli anziani.
Un episodio, come segnala la questura, è avvenuto ieri mattina a Rovereto: un'anziana dopo aver parcheggiato per recarsi alla filiale della sua banca, è stata avvicinata da un uomo che le segnala che durante la manovra lei ha danneggiato uno specchietto laterale dellla vettura dell'uomo.
Da qui la richiesta di procedere con le pratiche per il risarcimento: lo sconosciuto, però, convince la donna che alla fine sarebbe più costoso far intervenire l'assicurazione, visti i meccanismi di bonus-malus sul premio. Perciò la signora viene persuasa che è meglio risolvere tutto subito, in contanti, consegnando 200 euro al preteso danneggiato.
La donna si rivolge quindi alla cassa della banca e spiega al funzionario perché ha bisogno dei contanti. Il dipendente del'istituto di credito a questo punto capisce che probabilmente si tratta di un raggiro, ferma le operazioni e allerta la polizia di Stato.
A dimostrazione che si trattava di un inganno, c'è il comportamento del presunto truffatore: appena ha compreso che qualcosa stava andando storto si è dato alla fuga insieme a un'altra persona.
Nel frattempo sul posto sono giunti gli agenti del commissariato di Rovereto che hanno potuto verificare che si trattava di un tentativo di truffa: gli autori volevano far credere alla vittima che aveva urtato la loro vettura, mentre in realtà lo specchietto era già rotto prima del'arrivo della donna.
"I truffatori - spiega la questura - scagliando piccole pietre o palline di gomma simulano l’urto tra due veicoli che stanno marciando di fianco nello stesso senso (ad esempio, in una carreggiata a due corsie) oppure che procedono in direzioni diverse.
Sentendo l’urto, la vittima crede effettivamente di aver toccato l’altro veicolo e, quindi, si ferma per vedere cosa è successo.
Proprio qui, scatta il raggiro: il truffatore vorrà spacciare lo specchietto rotto (o un altro danno alla carrozzeria) come il prodotto del sinistro che, in realtà, non c’è mai stato.
A questo punto, arriva l’opera di persuasione: il presunto danneggiato chiede di essere risarcito immediatamente, senza coinvolgere le assicurazioni. Quando riescono a ottenere il risultato, vanno via con il denaro, compiendo a tutti gli effetti quella che viene definita come la truffa dello specchietto rotto.
Questo è solo uno degli episodi su cui la polizia di Stato è intervenuta per truffe ai danni degli anziani.
Nel meccanismo della truffa è fondamentale la velocità di azione, spiega il vicequestore Salvatore Ascione portavoce del questore: essa punta infatti sulla concitazione per far prendere velocemente una decisione alla vittima.
L'occasione va colta all'istante perché altrimenti sfuma.
Il truffatore in genere approfitta della suggestionabilità della persona o di una sua debolezza. Egli, infatti, ben conosce i meccanismi base della psicologia e facilmente riconosce i soggetti più vulnerabili.
A questo punto cerca di attivare il loro lato fragile facendo leva sull'emotività quale può essere ad esempio il senso di solitudine o di protezione.
Il truffatore cerca sempre di mantenere il "focus" dell'attenzione della vittima sui possibili vantaggi che potrebbe trarre dall'accordo, escludendo temporaneamente gli altri pensieri dalla sfera cognitiva.
Questi esperti del raggiro sono consci che lo stratagemma attecchisce con molta più facilità quando si ha di fronte una persona anziana.
La solitudine o in questo caso l’amore verso una persona infatti spinge l'anziano a fidarsi di tutti e ad acconsentire senza quasi insospettirsi alle eventuali richieste di disposizione patrimoniale.
I truffatori sono anche consapevoli di quanto l’immagine sia fondamentale nelle fase iniziale di un rapporto (i primi 7 secondi rimangono impressi per circa 2 anni).
Per questo si presentano sempre ben curati nell’aspetto, vestono elegantemente e sono particolarmente gentili.
Inoltre sono la corrente che l’efficacia persuasiva dipende non tanto dal contenuto di ciò che comunicano, quanto piuttosto dal grado di consenso che la loro performance riesce a determinare".
La questura, al fine di prevenire simili reati, ha diffuso anche un vademecum. Ecco i consigli per evitare le truffe di vario genere.
"Quando rientri a casa stati attento che nessuno ti segua, chiudi la porta a chiave. Non aprire agli sconosciuti. Tutte le aziende (luce, gas, telefonia, Assl) preannunciano il loro arrivo tramite avvisi condominiali.
In assenza di appuntamenti non aprire a nessun incaricato.
Non far entrare in casa persone che dicono di essere state mandate da: amministratore, vicino, parente, banca o per problemi di varia natura (infiltrazioni,controllo banconote ecc.).
Se non sei sicuro della loro identità, non aprire neanche agli appartenenti alle forze di polizia, nel dubbio contatta il numero unico di emergenza 112. Non tenere denaro o oggetti preziosi in cassetti o armadi a portata di mano.
Durante interventi manutentivi (idraulici, elettricista) fai in modo che ci sia una persona di fiducia che ti aiuti, per non incorrere in furti, truffe, rapine. Se utilizzi internet non fornire a chiunque le tue credenziali e informazioni personali".