Il treno per viaggiare con la mente. Esperimento al centro Alzheimer di Volano
Gli ospiti verranno accolti con l’obiettivo di rimanere per un periodo per essere stabilizzati e poi fare ritorno a casa: qui vivranno una serie di esperienza stimolanti
VOLANO. Saranno operativi dal prossimo autunno i due nuovi nuclei Alzheimer della Rsa di Volano che nei giorni scorsi sono stati presentati al Cda dalla presidente Francesca Parolari e dal direttore Livio Dal Bosco. E cambieranno il modo di approcciarsi a queste persone affette da demenza.Il progetto, molto articolato e innovativo, è stato seguito dal servizio di neuropsicologia clinica dell'Apsp Opera Romani, in collaborazione con una società di servizi di progettazione, specializzata nel settore socio-sanitario. É unico in Italia, esiste qualcosa di simile in Emilia Romagna ma l'ambizione dell'Opera Romani è quella di introdurre un modello più inclusivo, che coinvolga la comunità e in qualche modo educhi le famiglie.
Ciascun nucleo, che ruota attorno ad una vera e propria piazza, dispone di dieci posti letto. Dieci stanze che si affacciano su spazi comuni che ricreano ambienti conosciuti: dal bar all'edicola, dal parrucchiere alla fermata dell'autobus, dal vagone del treno alla biblioteca. Avranno dei nomi, proprio come le vie di un paese. Saranno reali: al bar ed al ristorante si potranno consumare i pasti con i familiari, ad esempio.
Sono previsti un nucleo, detto "di raffreddamento", destinato ad accogliere gli ospiti con problematiche più importanti mentre l'altro nucleo, accoglierà ospiti con quadri clinici di minore gravità. L'obiettivo è quello di accogliere i malati per un periodo determinato e, dopo un percorso di trattamento e stabilizzazione, pensare ad un ritorno a casa. Tutto è pensato per facilitare questi ospiti e, visto che da questa malattia non si guarisce, per rallentarne gli effetti. Per questo tutte le stanze e la porta di accesso sono personalizzate. É previsto un giardino d'inverno nel quale socializzare, svolgere attività di arte-terapia, pet-therapy e gruppi "remember".
Ci saranno aree soft corner, una sala per la stimolazione multisensoriale "Snoezelen", un'area per la "Doll Therapy" ovvero la terapia della bambola. Verrà allestito anche uno spazio per la "Terapia del Treno": ideata dal professore Ivo Cilesi, simula, attraverso la costruzione di una vera sala d'attesa di una stazione ferroviaria e di un vero vagone ferroviario, un viaggio immaginario, ma che sul piano delle emozioni e delle sensazioni, grazie all'utilizzo di supporti multimediali. Riuscirà ad evocare le emozioni e le sensazioni di un viaggio vissuto durante la vita.
La zona del bagno assistito, somiglierà più ad una Spa che ad un bagno tradizionale di una Rsa. Verranno attivate una "Stanza del caminetto" e un'area biblioteca presso la quale proporre, tra le altre cose, attività di "TimeSlips" che le persone affette da demenza a esprimere la propria creatività attraverso la costruzione di storie, partendo da un'immagine di un libro o di una rivista. E ancora la sala cinema, con tanto di poltroncine, nella quale proiettare film e documentari e soprattutto proporre il "memofilm" ovvero un cortometraggio che raccoglie brevi interventi di familiari di una persona malata, fotografie, musica e passioni legati alla sua identità.
Completano la struttura due ampi giardini "Alzheimer" esterni, percorsi guidati all'interno dei quali le persone affette da demenza possono muoversi liberamente, senza pericoli, in spazi verdi senza alcun tipo di ostacoli. Gli ospiti, quindi, potranno svolgere anche attività di Horticultural Therapy, ovvero attività che puntano ad una stimolazione attraverso il contatto con la natura. Il tutto ad un costo di circa 500 mila euro (1,5 milioni di euro se calcoliamo anche la struttura, che già esiste): sono fondi che l'Opera Romani reinveste anche in prospettiva di mettere questo servizio a disposizione anche del sistema sanitario.