Paura a Rovereto: crollano i lastroni della fontana all’Urban City, dove di solito giocano i bambini
La struttura del peso di diversi quintali è collassata, l’assessore Miniucchi punta il dito su tutta la zona: «Ugelli che facevano pressione, giardino abbandonato e panchine al sole, va tutto ripensato»
ROVERETO. La megafontana dell'Urban City è collassata improvvisamente giovedì pomeriggio. Una sorta di boato ha richiamato svariate persone spaventate per quel colpo. Qualcuno ha pensato all'opera dei vandali, altri hanno tirato un sospiro di sollievo perché, in quel momento, grazie al cielo non c'erano bambini che giocavano nell'acqua come accade spesso.
La verifica dell'ufficio tecnico e ambiente del Comune, però, ha escluso l'opera di terzi ma ha capito subito che il manufatto - chiacchieratissimo per le dimensioni e perché zampilla solo a singhiozzo - ha avuto un cedimento strutturale.
«Si sono staccati i lastroni improvvisamente. D'altro canto - spiega l'assessore Andrea Miniucchi - erano solamente incollati e col peso prima e con l'aiuto di un ugello che anziché buttare fuori l'acqua la mandava in basso hanno ceduto di schianto».
Il fontanone figlio del restyling dell'ex stazione delle corriere, insomma, è da rifare. «Ci sono sempre stati problemi con l'elettricità e con l'acqua. Ripeto: per fortuna non c'erano bambini che di solito si bagnano i piedini. Anche il giardino delle spezie, comunque, è senza manutenzione e con le panchine singole al sole e che servono a poco. E si attende ancora di togliere l'imbrago al Nettuno (interessato da una pulitura a fondo dopo l'ennesimo intervento vandalico in piazza delle Oche, ndr)».
Tutte questioni che saranno affrontate a breve dal Comune. Proprio il giardino delle spezie (o delle essenze che dir si voglia) da tempo è sotto tiro di cittadini che ne segnalano il disordine e la mancanza di decoro. L'area verde tra le Poste e palazzo Balista - allestita dagli esperti botanici del Museo civico nel 2016 con piante officinali e piante alimentari tipiche della flora trentina - avrebbe dovuto essere una sorta di «racconto del territorio con colori, fioriture, profumi, sapori della natura trentina».
Non a caso ogni pianta, almeno all'inizio, aveva un cartellino botanico sul quale era anche evidenziato un Qr-Code, in modo da fare del «giardino» anche una sorta di spunto culturale. Ma le buone intenzioni si sono scontrate quasi subito con la realtà dei fatti: la cattiva frequentazione dell'area - problematica propria di tutta l'area dell'Urban City - ha destinato quasi subito le panchine a luogo di bivacco e sporcizia.
«Che l'elemento di raccordo urbano - continuano da palazzo Pretorio - necessitasse di un ripensamento era tema in agenda. Per questo è già stato una volta mediante la sostituzione parziale del manto erboso e la generale pulizia di piante poco consone ad un contesto urbano. Ma è chiaro che va rivisto e ristudiato».
Per ora c'è da pensare alla grande fontana che, da quando è nata, è rimasta più spenta che accesa sollevando critiche ma anche sfottò da parte dei passanti. E adesso è addirittura collassata e il Comune è stato costretto a transennarla in attesa che la ditta costruttrice ci rimetta mano e la sistemi una volta per tutte.