Genitori senza green pass, asilo nido vietato al bambino, riportato a casa: succede a Rovereto
Volevano accedere alla struttura il tempo necessario per ritirarlo, ma la norma lo vieta. L’assessore: «Il bambino viene accompagnato all’ingresso, loro debbono rimanere fuori»
ROVERETO. Per alcuni è stato un fulmine a ciel sereno, altri invece se l'aspettavano, forse non così tempestivo ma, diciamo così, erano pronti. Ieri mattina, nei sette asili nido comunali, sono scattati i controlli puntuali del green pass per i genitori dei pargoli. Una norma nazionale che impone a mamma e papà di avere la certificazione verde per poter accompagnare il figlioletto dentro la scuola. Scelta, come detto, stabilita dal governo ma che molti ritengono ingiusta.
Come una famiglia di Rovereto che, dopo aver sempre portato la bimba di due anni e mezzo al nido, ieri mattina ha dovuto riportarsela a casa.
«Sappiamo che in seguito al decreto legge 122 del 2021 - ricordano - per accedere al nido è necessario che il genitore abbia il green pass, tuttavia è ancora pendente un ordine del giorno accolto dal governo, presentato dalla presidente della commissione VII della camera dei deputati Vittoria Casa, che dispenserebbe dal green pass coloro che accedono al nido per un tempo strettamente necessario a prelevare il bambino.
Premesso ciò, il nido del Comune di Rovereto fino a ieri non ha mai applicato in modo rigoroso il disposto del decreto scegliendo una linea prudente. Poi, improvvisamente e senza comunicazioni, nostra figlia è stata respinta all'accesso in quanto noi genitori senza green pass, pur avendo lei il diritto di usufruire del servizio e dinnanzi alla maestra distante mezzo metro da noi. Noi riteniamo che se non è possibile accedere all'interno dell'edificio senza green pass comunque vada ricercata una soluzione da parte del Comune in quanto i bambini hanno diritto di accedere al servizio così come il Comune ha il dovere di erogarlo essendo un servizio pubblico, inoltre riteniamo che i bambini non debbano essere coinvolti in questo giusto o sbagliato che sia, modo di indurre al vaccino le persone. In questa tematica prima di tutto serve il buon senso».
La conferma del controllo del certificato all'asilo arriva dall'assessora all'istruzione e vicesindaca Giulia Robol. «É vero, hanno iniziato oggi (ieri, ndr) grazie al personale di Smr e per i primi giorni anche con l'aiuto delle coordinatrici e degli addetti dell'ufficio istruzione».
E senza green pass che si fa? «Si lasciano i bambini al personale sulla porta».
Per quanto riguarda la tempistica, si pensava di partire l'8 novembre. «Purtroppo la legge è chiara e non ci sono state comunicate deroghe. Come succede anche per gli altri istituti scolastici i genitori se vogliono entrare devono avere il green pass. Da parte nostra, per i nidi, il problema era attivare il controllo con altro personale visto che non può essere lasciato alle coordinatrici. Abbiamo chiesto ad Smr del personale incaricato a controllare e abbiamo sbrigato la formalità per dotarci di App. Purtroppo non dipende da noi questa decisione, i controlli ci sono e ci saranno. Siamo ente pubblico e non possiamo chiudere un occhio». Nemmeno per una scuola con gli iscritti così piccoli? «In realtà si aspettava un'ordinanza della Provincia che non c'è stata, credo proprio per complicazioni giuridiche. Ognuno che entra deve farsi controllare il green pass. Mi rendo conto che con i bambini è più complicato perché si devono cambiare. Ma si deve adempiere alla norma, abbiamo aspettato fino all'ultimo una presa di posizione della Provincia che, come detto, non è arrivata. Ma, ripeto, non si poteva derogare in autonomia, i controlli si devono fare. Mi dispiace per i genitori ma non possiamo farci niente».Nei nidi d'infanzia ci sono bimbi dai 3 mesi ai 3 anni, con esigenze diverse chiaramente. E non tutti i genitori dei 378 piccoli ospiti sono vaccinati o hanno il pass. «Devono lasciare i figli al nostro personale che provvederà a cambiarli e quant'altro. Altro non possiamo fare».