Caserma dei pompieri di Rovereto a pezzi, Valduga attacca Fugatti: «Solo promesse, non c'è un euro, e neanche un impegno scritto»
Due anni fa l’annuncio del presidente della Provincia: «E’ in cima alle nostre priorità», e De Col annunciava: «Nuova caserma entro tre anni». Nonostante la conferma dell’assessore Spinelli, i vigili del fuoco bivaccano negli uffici ed un’ala è pericolante
ROVERETO. Le promesse si mantengono. Anzi si pagano. Soprattutto se l'impegno viene dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti che a più riprese ha assicurato di voler stanziar i fondi, circa 5 milioni di euro, necessari alla ricostruzione di un'ala della caserma dei pompieri. Questo vien da pensare, stando alle parole pronunciate dal sindaco Francesco Valduga che l'altra sera, nel corso della presentazione on line del bilancio alla circoscrizione di Lizzanella, ha manifestato il suo esplicito disappunto per un'attesa che dura da anni.
«Di tempo ne è passato - ha commentato il sindaco Valduga - ma alle parole non sono mai seguiti i fatti. Più volte in visita nella nostra città il presidente Fugatti ha dichiarato la massima disponibilità a stanziare i fondi per gli urgenti interventi in un'ala della caserma. Ma non è mai arrivato nulla e nel nostro bilancio non possiamo mettere un centesimo per aprire il cantiere».
Eppure nell'agosto di due anni fa, durante la visita alla caserma, lo stesso presidente Fugatti aveva chiarito che la ricostruzione del padiglione della caserma di via Abetone era «una priorità». Pertanto sembrava che l'inizio dei lavori fosse vicino.
«Dopo quel che è successo, - aveva dichiarato Fugatti, osservando le crepe nel muro - la nuova caserma è in cima ai nostri impegni».
Più chiaro ancora era stato l'ingegner Raffaele De Col, uno dei massimi dirigenti provinciali: «Quanto tempo per arrivare al progetto definitivo? Io la metterei diversamente. In tre anni avremo la caserma nuova».
Come è noto, la necessità di un intervento per risanare un'ala della caserma dei Vigili del Fuoco di Rovereto, risale addirittura al 2018. L'amministrazione in quell'anno aveva depositato un progetto preliminare per il polo del soccorso e la Provincia - attraverso il protocollo con il Comune - aveva garantito di voler finanziare l'opera, impegnandosi a staccare un assegno per 5 milioni di euro. Il tempo però è passato. Perciò nell'attesa che l'iter vada avanti, da ormai 4 anni la caserma viene controllata da periti in modo costante, per valutarne la staticità. Visto che è piena di crepe, alcune larghe diversi centimetri. Non solo dopo la relazione dell'ingegner Lorenzi, che attestava il rischio di crollo in caso di terremoto si decise per la chiusura di tutta quella parte che ospitava i dormitori. Pertanto da anni i vigili del fuoco si sono adattati alla riorganizzazione degli spazi. La sala conferenze è stata trasformata in dormitorio. E in una parte dello stanzone, è stato ricavato lo spazio per i pompieri permanenti in servizio di giorno.
Oggi si potrebbe dire che era stato un facile profeta il comandante dei pompieri Marco Simonetti, che alla festa di Santa Barbara del novembre del 2020 aveva mostrato una certa impazienza: «È ora di risolvere il problema della caserma. A dare le risposte deve essere la politica, quella provinciale. Ma finora ha avuto altre priorità. Ormai siamo come accampati. Non abbiamo le camere da letto, dobbiamo dormire negli uffici, nel centro operativo».
«L' assessore Achille Spinelli - ha concluso il sindaco Valduga - ha fatto un analogo annuncio a quello di Maurizio Fugatti per l'imminente ricostruzione. Perciò si pensava di poter mettere in bilancio la quota necessaria. Ma tutto è rimasto sospeso al filo delle parole. Pertanto sarà nostra cura tornare alla carica per andare oltre le parole e ottenere un impegno scritto».