Troppi investimenti in ciclabile? «Anche i pedoni devono imparare a stare a sinistra, e i padroni dei cani siano attenti ai guinzagli allungabili»
Martin Sweetman, appassionato del pedale: «La pista è ciclopedonale. Ma se noi ciclisti andiamo in strada, non va bene, e se andiamo sulla ciclabile non va bene uguale...»
ROVERETO. «Certo i ciclisti devono avere rispetto della presenza dei pedoni, ed essere prudenti. Non si può pensare di gareggiare sulle ciclabili, soprattutto nelle aree che attraversano i centri abitati. Però anche i pedoni sono tenuti a seguire il codice della strada. E sulle piste ciclopedonali spesso noi ciclisti vediamo comportamenti a rischio da parte di chi va a piedi».
Il servizio dell'Adige sugli investimenti di pedoni da parte di ciclisti, pubblicato qualche giorno fa, ha sollevato un vivace dibattito.
Molte persone, scoprendo che in media sono due le persone che ogni giorno si rivolgono al pronto soccorso del Santa Maria del Carmine a seguito dell'investimento da parte di un ciclista, hanno biasimato i ciclisti per i loro comportamenti a rischio. Ma è proprio un ciclista che oggi prende la parola per difendere la "categoria". Martin Sweetman è un cittadino britannico trapiantato a Rovereto da quasi 40 anni. È un appassionato ciclista, assiduo frequentatore della ciclabile dell'Adige.
«Intanto voglio dire che mi spiace molto per la signora anziana investita nel sottopassaggio a Mori Stazione, e che è giusto condannare i ciclisti che corrono troppo. Però dobbiamo fare in modo che anche i pedoni adottino un atteggiamento prudente sulle piste ciclopedonabili che, come dice il nome, sono lì anche per i ciclisti. Perché a questo punto non sappiamo più dove andare: se siamo sulla strada veniamo insultati dagli automobilisti che ci dicono di andare in ciclabile. Se andiamo in ciclabile ci dicono di andare sulla strada...».
Tra i comportamenti più a rischio secondo Martin Sweetman ci sono i pedoni che camminano l'uno a fianco all'altro occupando tutte le carreggiate, i proprietari di cani con i guinzagli allungabili che lasciano il cane vagare indifferentemente da un lato all'altro della pista, le persone che cambiano lato della pista senza guardare se arrivano bici.
«Non voglio colpevolizzare nessuno - conclude Sweetman - ma ci vuole un po' di prudenza: un pedone in una strada senza marciapiede per il codice della strada deve camminare sul lato sinistro, in modo da vedere, ed essere visto, da chi arriva in senso contrario. Perché il rischio è che qualcuno poi si faccia male davvero, soprattutto con l'arrivo della bella stagione. Non serve andare ai 50 all'ora: anche l'impatto con una bici che viaggia ai 30, 25 chilometri orari può avere conseguenze gravissime».