Inquinamento acustico, il Comune ora prepara la sorveglianza speciale
Pronto l'appalto per l'incarico riguardante i controlli della situazione rumore in città: si va dalel abitazioni private alle strade, dai luoghi di ritrovo agli impianti industriali
ROVERETO. Dopo il Grande Fratello il Comune ha deciso di dotare la città anche del Grande Orecchio. Se il primo si può tradurre nella diffusione di telecamere che presidiano il territorio per preservarlo dalla criminalità e colpire i discoli al volante (specie i veicoli senza assicurazione o quelli che si infilano nelle Ztl privi di permessi), il secondo è un vero e proprio «007» del rumore.
Perché si tratta di un esperto messo sotto contratto per un anno chiamato a misurare i decibel alla bisogna e redarre apposita perizia. Che, ovviamente, servirà a palazzo Pretorio per fermare i fracassoni o per ordinare sordine se il caos oltre i limiti della tollerabilità è prodotto vicino alle case e, di conseguenza, disturba la quiete dei residenti.
Il provvedimento, chiaramente, non è solo un pugno di ferro contro chi emette suoni dando fastidio al vicinato ma rientra in un programma di tutela ambientale urbano ben preciso.
Perché a «lordare» non ci sono solo i rifiuti o i gas di scarico ma, appunto, c'è pure l'inquinamento acustico. Avanti, dunque, con lo specialista del settore che per poco meno di 6mila euro garantirà il pronto intervento e le necessarie, e ovviamente puntigliose, rilevazioni.
L'«agente all'Avana» di piazza del Podestà sarà scelto previo confronto concorrenziale tra i professionisti invitati a presentare un'offerta al ribasso.
L'appalto di piazza del Podestà parte, precisamente, da 5.856 euro Iva inclusa e sarà affidato al miglior offerente il compito di ascoltare la città.
Lo smog sonoro, comunque, si manifesta in varie forme. Quello più «gettonato», manco a dirlo, riguarda gli impianti stereo domestici e quelli delle feste di piazza che si scontrano spesso e volentieri con le lamentele dei vicini di casa. Ma a produrre fragore elevato sono perlopiù alcune attività lavorative, fabbriche in primis, e le macchine.
Da più parti, nei consigli circoscrizionali, si chiede per esempio di installare barriere di protezione lungo le principali arterie perché nelle ore di punta il traffico genera decibel da invogliare a tapparsi le orecchie.
Lo «007» di palazzo Pretorio, dunque, sarà inviato sul posto quando le proteste dei roveretani arriveranno alle... orecchie del Comune. Con appositi strumenti dovrà registrare lo stato dell'arte, individuare la fonte del rumore, confrontare i dati con i regolamenti acustici e quindi presentare una perizia all'amministrazione. Che deciderà se e come intervenire.
D'altro canto dal 1995, con successivi adeguamenti, esiste un regolamento comunale in materia di inquinamento acustico che fissa limiti, ma pure deroghe, per attività industriali, commerciali, artigianali e di servizio che comportano l'uso di strumenti, impianti, macchinari ed autoveicoli rumorosi.
Ma riguarda anche attività di intrattenimento, spettacolo e ritrovo svolte permanentemente in luoghi destinati a tale funzione, strutture sportive ed impianti fissi (quali ascensori, scarichi idraulici, servizi igienici, impianti di riscaldamento, aerazione e condizionamento) degli edifici adibiti a residenza, uffici, alberghi, attività scolastiche, ricreative, di culto, commerciali piuttosto che macchine ed impianti rumorosi per opere di manutenzione del verde e degli spazi pubblici.
Non sfuggono alle regole nemmeno le attività all'aperto di igiene del suolo e raccolta rifiuti. E poi ci sono i rumori interni, quelli delle abitazioni civili che sono regolati da orari (divieto di fare caos tra le 22 e le 6) e che sono passibili di pesanti sanzioni amministrative.«L'amministrazione comunale - ricordano in piazza del Podestà - deve garantire un continuo monitoraggio del clima acustico, soprattutto nel contesto di ambiti critici o i cui impatti rumorosi cagionano soluzioni di dibattito e problematicità».
La ditta che assumerà l'incarico, comunque, dovrà intervenire entro cinque giorni dalla chiamata del Comune e ogni singola prestazione dovrà essere svolta nel giro di tre settimane.