La Cassa Rurale della Alta Vallagarina non esiste più, ecco la nuova super-banca da Lavis a Lizzana
Completato l’iter di fusione, dall’1 aprile la Cassa di Trento si è ampliata: un colosso da 29 mila soci, che andrà in assemblea a maggio
ROVERETO. Dall’1 aprile la Cassa Rurale Alta Vallagarina e Lizzana è confluita nella Cassa di Trento, che è diventata di Trento, Lavis, Mezzocorona, Valle di Cembra e Alta Vallagarina. È nata una banca che si estende da Sover a Lizzana, con quasi 29mila soci, oltre 108mila clienti, 49 filiali, 370 collaboratori.
Una Rurale da quasi 7 miliardi di euro di masse amministrate, cioè la somma di crediti e raccolta di risparmio, un patrimonio di quasi 290 milioni di euro e un indice di solidità superiore al 21%, uno degli indicatori più osservati dalle autorità di vigilanza di Roma e di Francoforte.
Dal punto di vista operativo, soci e clienti quasi non si accorgeranno del passaggio: cambia l'Iban e poco più. Dal punto di vista della robustezza degli istituti, come hanno sottolineato i due presidenti Giorgio Fracalossi e Adriano Orsi, è stata una fusione tra due banche sane. Ma nell'ultimo mese, mentre i soci esprimevano il loro voto sull'aggregazione, è scoppiata una guerra e si è aggravata l'inflazione dei beni energetici e alimentari. E ora anche le Casse rurali studiano misure per venire incontro a famiglie e imprese.
Alta Vallagarina e Lizzana ha chiuso il 2021 con una raccolta complessiva di 620 milioni di euro, in crescita di quasi il 10%. Nella nuova Cassa unificata, il risparmio raccolto supera i 4,9 miliardi di euro. Ma anche i crediti, pur nel periodo difficile della pandemia, sono aumentati di oltre il 2% a 239 milioni di euro, trainati da mutui casa e superbonus. Gli impieghi della maxi Rurale sfiorano i 2 miliardi di euro.A metà febbraio le assemblee dei soci hanno approvato il progetto di fusione. Nel caso della Rurale Alta Vallagarina e Lizzana, i sì sono stati il 78% del totale. In quel momento, sul consolidamento della ripresa post-Covid incombeva già l'aumento dei costi dell'energia e delle materie prime.
C'era preoccupazione, inoltre, per le novità normative che sembravano ostacolare il proseguimento dei lavori per la riqualificazione energetica degli edifici con il superbonus. Alta Vallagarina era già al limite nella capacità di acquistare credito.Ma da allora è precipitata la situazione in Ucraina con l'attacco militare della Russia e i mercati dell'energia e del cibo sono entrati in fibrillazione.
Secondo un'indagine di Arte, l'associazione che raggruppa i reseller e i trader di energia, il valore delle bollette di luce e gas non pagate è passato a livello nazionale dai circa 17 milioni di euro di dicembre, pari al 10% del totale mensile, ai 26 milioni di euro di insoluti a febbraio, il 15%.Anche in Vallagarina ci sono famiglie e aziende che hanno difficoltà a pagare le bollette arrivate in questi giorni e relative, per quanto riguarda il gas, ai mesi più freddi e quindi al maggior consumo.
In Cassa rurale si sta lavorando a possibili interventi di sostegno o di finanziamento per venire incontro alle imprese in crisi ed evitare che si moltiplichi la difficoltà a pagare i debiti.La fusione tecnica tra le due Rurali sarà completata entro l'11 aprile. Nel consiglio di amministrazione della Cassa di Trento unificata entrano tre membri del cda di Alta Vallagarina e Lizzana: Adriano Orsi, Matteo Barozzi e Luca Calliari. Orsi diventa vicepresidente della Cassa di Trento. In collegio sindacale entrano due sindaci dell'Alta Vallagarina, Daniel Frizzera e Stefano Tomazzoni. Il direttore Michele Goller e il vicedirettore, già direttore di Lizzana, Massimo Pozzer sono ora vicedirettori della nuova Cassa.
La Rurale unificata terrà la sua assemblea il 30 aprile in prima convocazione e venerdì 6 maggio in seconda convocazione. Sarà ancora un'assemblea col rappresentante designato, che raccoglierà in anticipo i voti dei soci. L'assemblea è chiamata, tra l'altro, ad approvare i bilanci delle due Casse, ancora separate al 31 dicembre scorso, e a confermare i nuovi consiglieri e i nuovi sindaci provenienti da Alta Vallagarina e Lizzana.