Traffico limitato, arriva un'altra proroga: la sperimentazione continua un altro anno
La Ztl, che molti contestano, proseguirà per raccogliere altri dati. Il Comune si dice soddisfatto di quanto ottenuto finora: «Risultati ottimi, il 70% in meno di traffico parassitario». Ma fra i commercianti si parla di un calo della clientela dell'11%
ROVERETO. La nuova Ztl di via Fontana-largo Santa Caterina-via Dante, introdotta nell’agosto 2020, avrebbe dovuto essere sperimentale fino al 31 gennaio scorso.
Il condizionale è però d’obbligo visto che, anziché rendere permanente il provvedimento oppure cassarlo in virtù delle tante richieste giunte in piazza del Podestà da residenti e commercianti, la sperimentazione continua. La giunta ha infatti deciso di prolungare il traffico ammesso col contagocce nella cintura ad Ovest del centro storico prima fino a domani ed ora addirittura al 31 ottobre 2023.
Per i commercianti c’è stato un calo di almeno l’11% di clienti da quando si è vietato il passaggio e il 66% degli altri avventori storcono comunque il naso e «promettono» di rivolgersi altrove per lo shopping.
Palazzo Pretorio, invece, ribadisce che i risultati della prova «sono stati ottimi con il 70% in meno di traffico parassitario a ridosso del cuore urbano». Ma questo, di fatto, non basta per mettere una pietra tombale sulla chiusura perché, sottolineano in piazza del Podestà, «allo stato attuale si rende necessario prorogare la fase sperimentale nella logica di raccogliere ulteriori elementi e dati al fine di corroborare la scelta più efficace e rispondente agli obiettivi che l’amministrazione si è posta». Tradotto, vuol dire che la viabilità a singhiozzo da via Fontana a via Cavour andrà avanti ancora per anno e poi si vedrà. Ma, curiosamente, il Comune ricorda pure che «il perdurare dello stato di emergenza a causa della pandemia da Covid 19 non consente di disporre di un quadro stabile dei flussi del traffico e delle dinamiche socio-economiche con la necessità di prorogare lo stato di sperimentazione».
Insomma, prima che diventi strutturale deve passare molto tempo e, magari, nel frattempo svanisce anche il Covid. Un argomento, questo, che fa discutere anche se la giunta ha sempre ricordato i benefici della scelta sostenuta da altri provvedimenti. «Questo ha garantito una fluidificazione dell’asse della strada statale 12, spina dorsale del sistema viario roveretano, sia attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture, sia attraverso interventi puntuali mirati sui nodi congestionati. E c’è stata pure una riqualificazione degli assi di penetrazione interessanti il centro cittadino.
Il processo riqualificatorio ha interessato numerose tratte viarie tra le quali viale Trento, via Benacense, via Santa Maria, via Paganini, via Don Rossaro, Borgo Santa Caterina, via Dante, via Fontana. Tali interventi hanno permesso una differente disciplina viabilistica sul ponte degli Alpini, sul tratto di via Lungoleno e via Dante».
Contestualmente, per capirci, c’è stato il potenziamento del trasporto pubblico grazie al protocollo d’intesa sottoscritto con la Provincia che ha implementato il servizio urbano passando da 1 milione 200mila chilometri-bus ad oltre 1,5 milioni consentendo un’allocazione suppletiva di risorse per circa 800mila euro all’anno. Palazzo Pretorio, poi, si vanta pure dell’incremento consistente dei parcheggi, con la tracciatura di 600 stalli in più. I registi del «via le macchine dal centro» restano comunque Smr e polizia locale.
«Nei punti di ingresso della zona a traffico limitato sono stati istituiti servizi di presidio e di informazione finalizzati alla consulenza e di indirizzo nonché di orientamento rispetto alla richieste e necessità formulate dai privati». Insomma, avanti con la Ztl ma ancora in modo sperimentale. Come detto un’ulteriore proroga di un anno che, alla fine del percorso di studio dei flussi e dei benifici, trascinerà una «prova generale» di circolazione limitata per due anni e mezzo e che potrebbe dilatarsi ancora se in piazza del Podestà non si deciderà di rendere definitivo il provvedimento. Ovviamente tra le ire funeste degli operatori commerciali del centro storico che, complice la crisi prima ed ora le bollette pazze, temono il tracollo economico e la desertificazione, intesa come negozi chiusi, dal cuore urbano.