Viabilità / La prova

Autostrada del Brennero, caselli senza operatori: controlli da remoto durante le ore notturne

Verranno sperimentalmente automatizzate le uscite di Rovereto Sud, Reggiolo e Chiusa. Proteste della Uiltrasporti: “Così si rischia di perdere personale”. La risposta dell’ad Cattoni

di Nicola Guarnieri

ROVERETO. Il casello di Rovereto Sud - quello che d'estate si riempie di macchine dirette al Garda o sui monti lagarini - di notte, per ora in via sperimentale, sarà interamente automatico, senza operatori a riscuotere il pedaggio ma controllato da remoto con intervento di personale solo alla bisogna. Un progetto che Autobrennero ha deciso di portare avanti per ottimizzare il servizio provandolo, al momento, alle uscite di Marco, Reggiolo-Rolo e Chiusa.

La scelta di infilare la tecnologia nelle stazioni autostradali, però, non piace alla Uiltrasporti che teme ripercussioni sul fronte occupazionale o quantomeno un rischio per il lavoratore che, chiamato a risolvere un qualsivoglia problema alla sbarra autostradale, sia costretto ad affrontare da solo situazioni potenzialmente a rischio. La sperimentazione, dunque, sta urtando i sindacati anche se in azienda confermano che è tutt'altro che peggiorativa per i dipendenti.

«Nel momento in cui la sperimentazione dovesse dare esiti positivi, - rileva il segretario della Uil di settore Nicola Petrolli - il rischio di essere definitivo è concreto e con una implementazione dei caselli non presidiati. Tale scenario porterebbe gravissime conseguenze sia a livello occupazionale, riducendo di molto la forza lavoro impegnata sui caselli, che al servizio all'utenza, provocando forti disagi a chi si vedrebbe costretto nel caso di problemi ad attendere l'intervento di un operatore non presente sul posto ma che deve giungere da fuori».

Per Petrolli, poi, intervenire in caso di chiamata comporterebbe rischi per la sicurezza. «L'operatore, di notte, potrebbe trovarsi alla mercé di utenti fortemente alterati magari per il malfunzionamento e la prolungata attesa. La decisione di Autobrennero, tra l'altro, è stata presa in maniera univoca, unilaterale ed arbitraria senza aver attivato contrattazioni con i sindacati, come previsto da disposizione del ministero delle infrastrutture».

Per la Uiltrasporti, infine, «non ci si aspetterebbe tale comportamento da parte di un'azienda all'85% di proprietà pubblica che dovrebbe prima di tutto avere a cuore l'occupazione, il servizio all'utenza, il benessere e la salvaguardia del territorio».Sulla questione intervengono anche i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza dell'A22. «É sempre stata una linea adottata dall'azienda condividere il percorso di valutazione dei rischi coinvolgendo in modo attivo e proficuo la Rsl. Dispiace notare che un comparto produttivo così importante come il settore esazione, mutevole in questi ultimi anni, non abbia preso in considerazione la consultazione preventiva dei lavoratori attraverso i loro rappresentanti in occasione del mutamento organizzativo. Da parte nostra massima disponibilità al dialogo e alla collaborazione. Auspichiamo che si possa a breve collocare il dibattito in una riunione periodica del servizio per intraprendere un percorso condiviso e costruttivo».

L'amministratore delegato di Autobrennero Diego Cattoni, però, non ci sta a passare per un «tagliateste»: «Non c'è e non ci sarà alcun taglio di personale. Noi abbiamo la necessità di garantire un servizio in massima efficienza. Non licenziamo proprio nessuno, ci mancherebbe!». Cattoni sostiene con convinzione il progetto e usa una metafora: «Se prima c'erano le cabine telefoniche ed ora non ci sono più l'addetto viene spostato altrove non licenziato. Noi operiamo in un contesto organizzativo e tecnologico che rientra in un mercato in evoluzione che ci impone delle attività automatizzate. Ma gli operatori non restano a casa, fanno qualcos'altro. E siamo fieri di portare questi sviluppi tecnolgici di cui giovano tutti nel servizio».

Tornando ai «casellanti», l'ad di A22 ribadisce chiaro il concetto: «Non resterà a casa nessuno, anzi continuiamo ad assumere. Dispiace che vengano date disinformazioni perché non è affatto vero che risparmiamo sulla pelle dei lavoratori. Ripeto con forza: nessuno andrà via. E poi stiamo parlando di un presidio di notte e, diciamocelo, a nessuno piace lavorare la notte. In questo senso veniamo incontro ai collaboratori grazie al controllo da remoto con il personale, parliamo di tre dipendenti, che lavorerà di giorno altrove migliorando la propria qualità della vita».

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