Gli alunni delle medie Degasperi salvano uno sparviere ferito
È stato trovato nel cortile della scuola, con un’ala probabilmente spezzata. È stato affidato alle cure del Centro recupero avifauna della Lipu
ROVERETO. Emozionati e concitati come noi mai: trovare e salvare un rapace non è cosa di tutti i giorni specialmente per chi abita in città, magari all'interno di un complesso scolastico. Ma i ragazzi delle classi seconde della scuola media Degasperi in Viale Vittoria a Borgo Sacco posso dire di aver salvato uno sparviere trovato ferito nel cortile della scuola.
Subito hanno allertato una professoressa e poi si sono prodigati per pensare a chi affidarlo per le cure. Tutto si è risolto bene perché un operatore del Centro recupero avifauna del Trentino gestito dalla Lipu ha raccolto il rapace per portarlo a Trento dove verrà curato e quindi dovrebbe poter tornare in libertà.
E' stato un pomeriggio davvero concitato quello alle Degasperi, che ha visto protagonisti gli alunni della scuola di «un'esperienza emozionate e formativa» come l'ha definita Francesca Borroi, dirigente dell'Istituto comprensivo Rovereto Isera.
Mancavano pochi minuti alle 14 e la professoressa Natalia De Metrio, insegnante di tedesco, non ha fatto in tempo a suonare al campanello della scuola che è stata presa d'assalto dagli studenti: «Prof nel cortile, vicino all'orto della scuola, c'è un gufo (che poi si rivelerà essere uno sparviere ndr) ferito. Venga a vedere: bisogna chiamare subito i soccorsi». Un bellissimo esemplare di rapace ha tentato più volte di spiccare il volo, ma non c'è stato nulla da fare per le ferite (o forse la frattura) dell'ala destra.
Secondo l'esperto della Lipu l'animale in volo, e questa è un'ipotesi perché nessuno l'ha visto, potrebbe essere andato a sbattere contro i vetri, una delle trappole più insidiose per gli uccelli. Frattura di un'ala, secondo i primi accertamenti. Dalla scuola, come ha suggerito il figlio di un carabinieri visto che la Forestale è entrata a far parte dell'Arma, è partita una telefonata alla centrale operativa che ha poi girato l'allarme al Centro recupero avifauna. «I bambini non volevano nemmeno salire in classe perché si sentivano in compito di controllare le mosse dello sparviere in attesa dell'arrivo della Lipu.
Ad un certo punto uno dei ragazzi è andato in cortile per controllare le mosse dell'animale ed evitare che scappasse ferito. La tensione e l'emozione per il recupero dell'animale - spiega l'insegnante - si sono spenti soltanto quando all'arrivo dell'esperto nella cattura dell'avifauna tempestato poi di domande».Già, perché la curiosità e la voglia di conoscere lo stato di salute dell'animale e la vita di questa specie di rapaci si è trasformata, grazie alle conoscenze dell'esperto, una vera e propria lezione. «Mi è piaciuto il grado di attenzione e di interesse dei ragazzi che hanno dimostrato una sensibilità enorme. Davvero encomiabili» puntualizza l'insegnante. In silenzio i ragazzi, da una debita distanza hanno seguito la cattura del rapace e poi, incuriositi, hanno chiesto di vederlo da vicino prima di essere portato a Trento. Come sta? «Purtroppo un'ala è fortemente danneggiata se non proprio rotta...» ha affermato l'esperto. «E' ridotto male, ma speriamo, tornerà a volare»