Animali maltrattati, boom di casi: in pochi mesi sottratti ai padroni 12 cani. Tre inchieste in procura
Un altro effetto del Coronavirus: durante la pandemia tante persone hanno preso in casa un quattrozampe solo per poter uscire. Ora che non servono più, sono diventati un peso
ROVERETO. Da sempre è considerato il miglior amico dell'uomo. Tanto che, almeno a Rovereto, i cani registrati all'apposita anagrafe sono oltre cinquemila, in pratica uno ogni otto abitanti, che siano in fasce o alla casa di riposo. Con il Covid, poi, è scoppiata una corsa al quattrozampe per più d'un motivo: avere compagnia durante la reclusione domestica imposta dal governo per frenare la pandemia ma anche per avere una scusa per uscire di casa visto che, riportava la norma, si poteva scendere in strada per assicurare il necessario zampettio al cucciolone.
Peccato, però, che - per scomodare un vecchio adagio - passata la «festa» gabbato lo santo: molti neoproprietari, infatti, ottenuta la libera uscita post-Covid si sono «dimenticati» del coinquilino peloso che, improvvisamente, è diventato un ospite indesiderato, un fastidio.
Si è così arrivati non tanto all'abbandono ma alla mancanza di cure nei confronti dell'ex migliore amico da affezione riportando in auge un reato che si credeva ridotto di molto negli ultimi anni: maltrattamento di animali.La conferma arriva dai numerosi interventi del nucleo ambientale della polizia locale che ha una sezione speciale dedicata proprio al «benessere animale».
Al comando di via Parteli, per capirci, passato il picco del Covid e delle restrizioni sono piovute segnalazioni da parte di residenti e di associazioni in merito a cani segregati, dai abbai disperati e latrati continui o, peggio, di odori nauseabondi fuoriuscire da alcune abitazioni. I vigili urbani, ad ogni chiamata, hanno verificato e ispezionato assieme agli addetti dell'Azienda sanitaria. In presenza di bestiole malnutrite o lasciate in balia di se stesse si è provveduto a girare l'incartamento alla procura della Repubblica e, in casi estremi, sequestrare i malcapitati quattrozampe.
Solo negli ultimi due mesi, per capirci, i pm Fabrizio De Angelis e Viviana Del Tedesco hanno aperto tre fascicoli per maltrattamenti confiscando in tutto dodici animali.Il caso più grave risale a novembre con ben otto cani liberati da una sorta di lager in via delle Zigherane e consegnati al parco canile dei Lavini. A far partire l'indagine sono stati i vicini di casa e le associazioni animaliste preoccupati per il gran numero di bestie rinchiuse nell'appartamento e solo raramente portate in passeggiata.
All'arrivo della polizia locale e degli operatori dell'Asl si è aperto l'inferno: gli animali erano deperiti, malati e decisamente malnutriti. Stiamo parlando di siberian husky, pastori tedeschi e labrador, tutti rinchiusi in un condominio e a forte rischio per la propria esistenza. Soprattutto due pastori infilati in una stanzetta con finestra chiusa e senza pulire gli escrementi. Il tasso di ammoniaca, durante il blitz, è risultato talmente alto da poterli far morire asfissiati da un giorno all'altro.
Nei prati a ridosso della Baldresca, poi, giorni prima dell'intervento era stato ritrovato un sacco nero con dentro il corpo privo di vita di un cane e il microchip ha consentito di risalire ai proprietari, gli stessi del «carcere» di via Zigherane.
L'ultimo caso ha sempre come teatro Borgo Sacco. Stavolta ad essere sequestrati sono stati due pastori tedeschi (mamma e cucciolo) tenuti allo stato brado in un'abitazione sporca e pericolosa anche per gli esseri umani.Insomma, gli episodi di maltrattamenti negli ultimi tempi sono cresciuti in maniera esponenziale.
E per fortuna arrivano gli «alert» dal vicinato che, quantomeno, salvano la vita a quelli che un tempo, specie durante il lockdown, erano i migliori amici dell'uomo. Tanto che, sia la procura che le forze dell'ordine, hanno deciso di non mollare la presa ma di perseguire questi reati che, inutile nasconderlo, sono oltremodo fastidiosi. Specie perché le violenze, di questo si tratta, ricadono su esseri viventi inermi che si affidano all'essere umano per essere accuditi.